La Storia in un romanzo: il premio Crédit Agricole va a Ildefonso Falcones
L’autore de “La cattedrale del mare” riceverà durante Pordnenonelegge un tallero d’argento. «Ha restituito voce alle masse dimenticate della storia

Già dalle prime pagine de “La cattedrale del mare”, il suo libro più noto, si poteva intuire che Ildefonso Falcones fosse un candidato ideale per il Premio “La storia in un romanzo”, riconoscimento nato dalla collaborazione fra Fondazione Pordenonelegge e Link Mediafestival di Trieste, su impulso di Crédit Agricole Italia. Pubblicato nel 2006 e diventato presto un bestseller mondiale, si è imposto come un modello perfetto di narrazione storica che non solo intrattiene, ma restituisce senso e profondità alla memoria collettiva.
«Uno di quei racconti dove la Storia diventa romanzo e il romanzo assume con forza mimetica il connotato della grande Storia», scrisse Corrado Augias, cogliendo l’essenza di un autore che, da Barcellona, ha saputo parlare a milioni di lettori nel mondo. Non è un caso, dunque, che proprio a Falcones venga assegnata la 18ª edizione del premio. Sarà il Teatro Verdi di Pordenone, sabato 20 settembre, alle 18, nell’ambito della 26ª edizione del festival pordenonelegge, ad accogliere lo scrittore spagnolo per la consegna del riconoscimento: un Tallero d’argento dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, simbolo di un’Europa possibile, fatta di unione e convivenza pacifica.
Alla cerimonia seguirà un incontro con il pubblico, durante il quale Falcones presenterà anche il suo nuovo romanzo “In guerra e in amore”, in uscita il 16 giugno per Longanesi. Un ritorno che segna una nuova tappa nella saga iniziata quasi vent’anni fa con “La cattedrale del mare” (diventato anche una serie tv). Al centro, stavolta, c’è il Regno di Napoli nel 1442, un’ambientazione italiana dove storia e immaginazione si intrecciano ancora una volta con la forza epica tipica della sua scrittura.
Protagonista è Arnau Estanyol, già noto ai lettori del ciclo, ora conte di Navarcles e figura chiave alla corte di Alfonso d’Aragona nella Napoli del Quattrocento. Conflitti dinastici, rivalità fraterne, tensioni politiche e, ancora una volta, personaggi femminili memorabili si muovono in una trama che alterna guerra e amore, appunto, senza mai perdere il legame profondo con le dinamiche della grande storia.
La scelta di Falcones, come sottolineano le motivazioni ufficiali del riconoscimento, premia la capacità dell’autore di «restituire, attraverso i suoi romanzi, la voce alle masse dimenticate della Storia». In ogni suo libro – da “Il pittore di anime” fino a “In guerra e in amore” – Falcones ha intrecciato le vicende dei suoi protagonisti con i grandi mutamenti sociali e politici della Spagna, raccontando conflitti profondi e l’eterno bisogno di giustizia, riscatto, emancipazione. Un posto di rilievo è sempre riservato alle donne, figure forti e spesso marginalizzate dalla Storia, che nei suoi romanzi ritrovano centralità e dignità: sono loro, spesso, a sfidare le regole del tempo e a incarnare un desiderio viscerale di libertà.
Nato nel 1958, avvocato e scrittore, catalano ribelle e insofferente all’ordine costituito, Falcones non ha mai smesso di interrogarsi sul significato della storia e su ciò che possiamo trarne oggi. Raccontando il suo metodo di lavoro, ha dichiarato che «tutto comincia dalla scelta di un’epoca, e da lì si costruisce un universo fatto di tensioni, miserie, sogni e potere».
Il Premio Crédit Agricole nelle sue precedenti edizioni ha riconosciuto la grandezza di autori come, fra gli altri, Umberto Eco, Ian McEwan, Annie Ernaux, Javier Cercas, Fernando Aramburi, Abraham Yehoshua, Azar Nafisi nel 2024. «Con l’assegnazione a Ildefonso Falcones – sottolinea Crédit Agricole Italia – si arricchisce un palmarès straordinario, nato dall’intuizione di valorizzare la conoscenza della storia attraverso la letteratura». Nel frattempo, in attesa di incontrarlo sul palco di pordenonelegge, ai lettori non resta che immergersi nel nuovo romanzo, «In guerra e in amore», nel quale Falcones regala ancora una volta quel che brillantemente sa fare: trasformare la storia in avventura, e l’avventura in memoria viva.
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