Festa delle meridiane, dall’Iran ad Aiello per misurare insieme il tempo della pace

AIELLO. Diceva Sant’Agostino: tutti sanno bene che cos’è il tempo, ma se dobbiamo definirlo, allora non lo sappiamo più. Già, che cos’è in definitiva l'inarrestabile trascorrere di momenti che regolano la nostra vita fuggendosene all'istante?
Sagge parole, rievocate dalla grande astrofila Marghertita Hack quando, anni fa, presentò con tale citazione un libro bellissimo, “Le ore del sole”, attraverso il quale la piccola grande Aiello si propose come uno dei punti di riferimento, non solo italiani, ma internazionali, per ridare sostanza a una scienza che sembrava sparita, dimenticata, inutile: la gnomonica, ovvero lo studio e la ricerca su ciò che ruota attorno alle teorie (costruttive, filosofiche, matematiche) riguardanti gli orologi solari.
Un universo che, appena si approfondisce un po', non delude mai avendo la capacità sciamanica di moltiplicare cultori e curiosi.
Così si spiega anche il motivo per cui funziona il fascino discreto di Aiello e in tanti ci vanno ben volentieri. Diventa quasi un gioco la ricerca delle centinaia di meridiane disegnate sulle sue case negli ultimi vent'anni, componendo un mondo arcano e simbolico.
Il paese, sviluppatosi nei secoli lungo il Pasut, pieno di ville, atmosfere e reminiscenze asburgiche, è riuscito in epoca moderna a trovare un nuovo coinvolgente destino, in sintonia con spirito e sentimenti della comunità.
Fenomeno più evidente a metà primavera quando si rinnova l'appuntamento, affollatissimo e gioioso, nel quale fare il punto sulle iniziative del circolo culturale Navarca presieduto da Aurelio Pantanali, che con pazienza e abilità ha coltivato interesse e passione, fino a farli diventare un formidabile asso turistico a favore della zona.
Importante è che le sorprese non finiscano mai, come avverrà nel prossimo fine settimana quando oggi, sabato 28, e domani, domenica 29 aprile, andrà in scena la “Festa delle meridiane” giunta alla diciottesima edizione e dunque giunta alla maggiore età.
Momenti principali saranno la conferenza intitolata “Passi... nel tempo” (stavolta più speciale di sempre) e l'inaugurazione di quattro nuove meridiane, presentate con tanto di banda e corteo, al termine del quale il voto popolare sceglierà la migliore.
Cuore centrale di tutto sarà ancora lo straordinario Museo Formentini della civiltà contadina, il cui cortile è diventato un luogo di culto assoluto, in quanto mostra una galleria di venti meridiane nelle quali ripercorrere la storia della gnomonica, partendo da quelle in auge per un millennio durante l'impero romano.
Visitando il cortile si viaggia nel tempo proprio grazie ai sistemi usati per calcolarlo, come spiega la bella guida pubblicata da Ediciclo e a cura di Aurelio Pantanali, essenziale baedeker per calarsi nella suggestione aiellese.
La festa comincerà sabato 28 aprile, alle 18.30, con concerto e serata musicale. Domenica 29 si partirà presto: dalle 8.30 mercatino, stand con oggetti gnomonistici e mostre.
Da non perdere alle 10.30 nell'aula del Museo la conferenza in cui Ennia Visintin illustrerà l'orologio floreale di Linneo (che scandisce il tempo grazie ai fiori che sbocciano nell'arco delle 24 ore: una meraviglia davvero), Renato Devetak parlerà dell'equinozio di primavera e delle traversie del calendario, Elsa Stocco si soffermerà su una meridiana restaurata a Collalto.
Dulcis in fundo, due sorprese internazionali con Augusto Gaccioni, di Bellinzona, autore di un libro sulle meridiane del Canton Ticino, mentre dall'Iran arriva l'ingegner Mohammad Bagheri, astronomo e divulgatore scientifico, per raccontare come questa arte antica si sia sviluppata in una delle sue culle principali.
La presenza di Bagheri rappresenta un fatto eccezionale e conferma l'attenzione che Aiello sa ormai suscitare e il ruolo che si è ritagliata crescendo di anno in anno. Pomeriggio intenso tra visite, giochi e sfilate di carrozze, mentre alle 17 verranno inaugurate le quattro nuove meridiane, realizzate da Livio Canton, Roberto Brandolin, Roberto Baggio ed Ennia Visentin.
Quest'ultima l'ha creata nella centa medievale di Ioannis. Ogni meridiana reca il suo motto, e al riguardo c'è una letteratura affascinante. Ecco uno tra i tanti, semplice e profondo, apparso in via Battisti: “Il sole sorge per tutti”.
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