Escursionisti in calo, è crisi anche nei rifugi

Le difficoltà economiche ma anche il tempo incerto frenano il turismo in quota. È stata riaperta la funivia del Canin

TARVISIO. La crisi morde e si ripercuote anche sulle attività imprenditoriali della montagna e, chiaramente, in tempi di ristrettezze economiche per le famiglie, a farne le spese sono anche i rifugi alpini. Dopo una stagione invernale che ha concesso ben pochi fine settimana di soddisfazioni, anche quella estiva con le avverse condizioni meteo che stanno caratterizzando il mese di luglio, non è cominciata sotto i migliori auspici. «Purtroppo, c’è ancora tanta neve in quota – segnala Fabio Tschurwald, del Rifugio Gilberti, punto d'appoggio per le gite del gruppo del Canin -, lo scorso fine settimana abbiamo contato otto clienti e solo qualcuno ha pranzato in rifugio, ma ora le cose dovrebbero migliorare in quanto con l'apertura della telecabina che sale da Sella Nevea (resterà aperta ogni giorno fino al 14 settembre), arriveranno gli escursionisti. È bene che si sappia che quassù, da Sella Ursic e da Sella Prevala si possono ancora fare belle sciate, quindi, gli sci alpinisti hanno ancora ottime possibilità».

Sul versante della malga del Montasio, inoltre, fanno un ottimo servizio anche Casere Cregnedul di Sopra e il rifugio Di Brazzà. Riferimento per gli ospiti di Sella Nevea e dell'intero Tarvisiano è anche il rifugio Corsi sul versante est dello Jôf Fuart. Lassù ci sono abbondanti residui delle grandi nevicate invernali e il gestore, Cristiano Martucci è tuttora impegnato a riparare il tetto danneggiato dalle neve. «Nonostante tutto – afferma - abbiamo qualche bella soddisfazione dai nostri clienti che salgono per godersi belle camminate e per visitare i resti della Grande Guerra, ma in una situazione di crisi bisogna darsi da fare e con mia moglie e una guida alpina proponiamo interessanti soggiorni per giovanissimi, che possono conoscere l'ambiente e anche avvicinarsi all'arrampicata».

Sul versante nord del Montasio, quello che si affaccia sulla Val Saisera sono due le strutture importanti, il rifugio Pellarini e il rifugio fratelli Grego. «Gli effetti della crisi sulla nostra attività? Non posso valutare ancora l'eventuale incidenza, abbiamo lavorato benino, ma ciò che al momento ci manca è il bel tempo – afferma la guida alpina Ennio Rizzotti, il gestore del Pellarini -, con le condizioni meteo incerte la gente non si avventura, giustamente, in gite in montagna e. quindi, non possiamo che sperare che l'estate ci gratifichi con belle giornate». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Renato Ben il gestore del Grego. «La crisi? Inutile nasconderlo c'è. Una volta al rifugio pranzavano intere famiglie, ora, invece, si portano dietro la merenda. Si parla tanto di invitare la gente a visitare i luoghi della Grande Guerra, ma non vedo iniziative concrete e allora mi sono organizzato e mi cerco la clientela da solo».

Giancarlo Martina

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