Educazione plurilingue: l’Arlef mette sul web la “lavagna interattiva”

Marco Stolfo

Un progetto che arriva da lontano e che soprattutto guarda lontano, proiettato nel futuro, a sostegno di una effettiva e moderna educazione plurilingue. Si potrebbe definire con queste parole “Lenghis-LaDInt”, sostanziosa iniziativa realizzata dalla cooperativa “Claap - Centri di linguistiche aplicade Agnul Pitane” con la regia dell’Arlef (Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane).

Si tratta di uno strumento digitale multimediale e interattivo (LaDInt è l'acronimo di “ Laboratori didatic interatîf”) che permette la realizzazione di attività didattiche innovative nelle quali l'apprendimento e l'uso della lingua friulana si collegano con quelli di altre lingue, territoriali oppure di più ampia diffusione, in modo dinamico ed efficace.

Elaborato “sulla carta” tra il 2011 e il 2014, ha iniziato a diventare realtà a partire dal 2015, grazie al lavoro di un gruppo di persone in possesso di competenze specifiche in campo linguistico, nella didattica delle lingue e nel settore tecnico e informatico. La piattaforma digitale predisposta dal Claap, di cui alcune sezioni sono già utilizzate “in locale” in una serie di scuole del Friuli, è stata ampliata e per sua natura lo sarà ulteriormente, tra testi, immagini, file audio ed esercizi. Nel frattempo, grazie al sostegno dell’Arlef, tutto il materiale è stato reso fruibile direttamente in rete, grazie al sito web “Lenghis” (www.lenghis.me), che è stato presentato ufficialmente ieri mattina a Udine nella sede della Regione. Il presidente dell'organismo regionale di politica linguistica per il friulano, Eros Cisilino, ne ha sottolineato il valore come «strumento innovativo e interattivo pensato appositamente per la didattica plurilingue e in particolare per l’insegnamento della lingua friulana, che è a disposizione di insegnanti e studenti».

Internet permette anche una fruizione individuale e informale, tuttavia “Lenghis” è soprattutto uno strumento per la scuola, da utilizzare con la lavagna interattiva multimediale (Lim) o in aule informatiche con postazioni per tutti gli allievi. Lo ha ricordato anche la dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Patrizia Pavatti: «Si tratta di uno strumento di rilevante utilità per gli insegnanti non solo di friulano, ma di tutte le lingue – ha evidenziato – e d’intesa con l'Arlef faremo in modo che venga utilizzato nelle scuole con continuità e consapevolezza». Le grandi potenzialità della piattaforma, tra Biblioteca virtuale ed esercitazioni, sono state illustrate dal suo ideatore, Adriano Ceschia. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto