Dall’Iran alla guerra in Ucraina: attualità di scena al Docs Fest

Ci sono luoghi e storie che il Pordenone Docs Fest continua a esplorare: Iran, Turchia, Siria e Ucraina, ancora tristemente sotto i riflettori per la condizione delle donne, per la tragedia del terremoto e per la guerra, saranno protagoniste anche della prossima stagione.
Per cinque giorni la città si trasforma in un osservatorio privilegiato sulla contemporaneità, offrendo sguardi di autori internazionali e italiani che col documentario sono capaci di innescare riflessioni, cambiamento e partecipazione.
Sul grande schermo di Cinemazero, ricco di anteprime nazionali, ci saranno storie intense, capaci di avvicinare il pubblico a popoli e culture lontane, storie che ci riguardano direttamente, in un mondo sempre più complesso e interconnesso.
«Il Pordenone Docs Fest vuole raccontare anche quest’anno la realtà con qualità, andando oltre il sensazionalismo mediatico e l’infinità di immagini viste, prodotte e rilanciate in continuo – afferma Riccardo Costantini, curatore del festival – attraverso i tanti film, tutti per la prima volta in Italia, che si vedranno a Cinemazero e le moltissime occasioni di approfondimento, invitiamo il pubblico a spegnere le luci, a rallentare e darsi il tempo di riflettere, a ripensare l’attualità grazie alla forza dei grandi documentari».
I film affrontano temi di stringente attualità, dai diritti delle donne raccontati dall’iraniano “Destiny” di Yaser Talebi o da “My name is happy” di Nick Read e Ayse Toprak, film turco che tratta il tema del femminicidio, all’ecologia di “The oil machine” della regista britannica Emma Davie: il programma racchiude uno spettro ampio di istanze, con il meglio della produzione documentaria accuratamente selezionata nei principali festival internazionali.
Con “The lost soul of Syria” di Stéphane Malterre e Garance Le Caisne, il festival torna in Siria, per raccontare come in modo sorprendente si possa processare internazionalmente il regime di Bashar al-Assad, mentre “When spring came to Bucha” di Mila Teshaieva e Marcus Lenz, porterà il pubblico in Ucraina, nei luoghi dell’eccidio di Bucha.
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