Dall’architettura all’arte: in Friuli sarà un 2021 di grandi anniversari

UDINE. Pietro Arrigoni era un capitano della milizia veneziana ed era anche poeta. La sua raccolta più famosa, “Vita infelice su una galea”, è conservata alla Biblioteca Joppi di Udine. Quindi guidava sì i soldati di terra, ma imbarcati sulle galeazze veneziane per i combattimenti corpo a corpo. Il momento più glorioso della sua esistenza, iniziata a San Vito al Tagliamento, fu anche il più tragico, perché Pietro morì nella battaglia navale di Lepanto, in cui la flotta cristiana sconfisse clamorosamente le navi ottomane il 7 ottobre 1571, dunque 450 anni fa. Simbolica ricorrenza utile per evocare un personaggio friulano dimenticato, ma molto interessante, come intellettuale e uomo d’armi.
Gli anniversari servono proprio a questo, a far riaprire certe pagine o a vivificarne altre, per conoscere un po’ i nostri antenati. Il tentativo va compiuto pure a inizio 2021 e i riferimenti suggestivi fioccano. Basta sfogliare il provvidenziale “Nuovo Liruti. Dizionario biografico dei friulani”, pubblicato dalla Forum nella doppia versione, su carta e on line. Prima di tutto due citazioni doverose, su anniversari intermedi, ma riguardanti nomi di spicco a casa nostra: una è per Giovanni da Udine, il versatile artista (perché, a fianco di Raffaello o di Michelangelo, creò e fece di tutto), morto nell’estate del 1561, 460 anni fa, venendo poi sepolto al Pantheon di Roma, secondo il racconto del sommo Vasari, ma la tomba non è mai stata trovata. E poi c’è Ippolito Nievo, il prodigioso poeta soldato autore delle “Confessioni”, nato a Padova nel 1831 e il 30 novembre saranno 190 anni.
Ora veniamo agli anniversari tondi tondi, su nascite avvenute nel 1921, quelle che segnano i centenari, e le sorprese non mancano. Il 27 febbraio d’un secolo fa venne alla luce l’architetto udinese Marcello D’Olivo, popolarmente celebre come autore della “chiocciola” che diede un’anima e un volto urbanistico a Lignano Pineta. Ma lasciò la firma su tante altre opere, anche in Africa e in Asia. Morì nel 1991 dopo essere stato definito da Bruno Zevi “il Wright italiano” per la visione sperimentale nel progettare. Nacque nel 1921 anche Angelo Masieri, geniale architetto allievo di Zevi, Samonà e Carlo Scarpa. Morì nel 1952 in un incidente d’auto negli Usa dove si era recato per incontrare il suo mito, Frank Lloyd Wright. E del 1921 era anche Piercarlo Caracci, medico e prezioso storico della medicina.
In campo letterario ci sono più nomi da rammentare, sul tema-centenario. Per esempio, quello di Luigi Candoni, carnico di Cedarchis, drammaturgo e scrittore per la radio e il cinema. Tra le opere più famose “Il desiderio del sabato sera” ed “Edipo a Hiroshima”, in cui univa analisi sociale e denuncia civile sui guasti del mondo. Ed erano pure del 1921 due poeti che facevano parte della “meglio gioventù” tra anni Quaranta e Cinquanta, quella raccoltasi attorno a Pasolini. Dino Menichini era di Stupizza, con padre umbro e mamma delle valli del Natisone, zona a cui dedicò i suoi versi più noti.
Insegnante, fu anche giornalista curando la pagina culturale del Messaggero Veneto. Geda Jacolutti era invece di Udine: una figura discreta, quasi appartata, ma molto originale, da riscoprire, soprattutto attraverso le “Pagine provinciali”, titolo d’una rubrica in cui narrò quel mondo. Al giornalismo apparteneva anche Piero Fortuna, fratello dell’avvocato Loris e autore di un libro famoso “Il tragico Don” nel quale raccontò la campagna di Russia. Cento anni fa, il 14 maggio, nacque ad Ampezzo Ciro Nigris, insegnante e organizzatore culturale, oltre che figura di spicco nella Resistenza in Carnia come comandante del battaglione Carnia. Tra le sue gemme, il Teatro club di Udine fondato nel 1960 assieme a Rodolfo Castiglione. Alla classe del ’21 apparteneva pure il cavaliere del lavoro Rino Snaidero, nato il 21 novembre, uno dei grandi protagonisti nell’industria friulana e nella rinascita post-guerra.
Il 2021 ci può far riflettere su tanti altri anniversari, appunto intermedi, ma ugualmente significativi: l’11 febbraio ricorrono gli 80 anni dalla nascita di pre Toni Bellina, sacerdote e straordinario scrittore in friulano, il 29 giugno i 130 dalla nascita del poeta gradese Biagio Marin, il 22 agosto i 30 dalla morte dello scrittore carnico Siro Angeli. E poi c’è la storia di due gemelli, venuti al mondo a Mereto di Tomba il 14 novembre 1891 (130 anni fa): Carlo e Pietro Someda De Marco, uniti dalla passione per arte e letteratura. Una rapida curiosità: fu Carlo a disegnare le decorazioni per il caffè Contarena a Udine. Dulcis in fundo, eccoci a Eusebio Stella, spilimberghese morto tre secoli e mezzo fa, nel 1671, e ancora sommessamente ricordato come il poeta più erotico nella letteratura friulana. Esplicito, unico e irripetibile. Proprio un caso!
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