Dal Nicaragua sandinista a Dedica: Pordenone ospita Gioconda Belli

Gabriele Giuga
Una voce femminile, intensa, acuta, combattiva, immune da compromessi, quella di Gioconda Belli scrittrice nicaraguense, sarà la protagonista di Dedica festival 2019. È questo l’annuncio dato ieri a Pordenone, nel tradizionale incontro con il pubblico dal curatore della rassegna, Claudio Cattaruzza e dal presidente dell’associazione Thesis Antonino Frusteri. Un festival che si svilupperà dal 9 al 16 marzo e che, in linea con l’esclusiva formula di Dedica, si concentra unicamente sulla figura dell’ospite affrontandola da più punti di vista, spesso assolutamente inediti.
Una donna, dunque, dopo ben undici anni di protagonisti maschili – prima di lei Dedica ha ospitato il premio Nobel Nadine Gordimer nel 2008 – che si caratterizza per una scrittura forte e determinata, autrice del best seller da un milione di copie “La donna abitata”, che racconta gli anni del suo impegno civile e politico, tradotto in 14 lingue. Una biografia che si è mossa, pur a fronte della sua appartenenza al ceto borghese del Nicaragua, nell’ambito della rivoluzione sandinista della quale è stata una dei maggiori esponenti e delle voci più influenti. Entrata nel Fsln, il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, nel 1970, ha partecipato alla resistenza contro una delle più brutali dittature latinoamericane fino al 1975, quando fu costretta a fuggire dal regime di Somoza e a riparare in esilio, prima in Messico e poi in Costa Rica, periodo durante il quale ha continuato comunque a essere parte attiva nelle comunicazioni e nelle operazioni logistiche.
Negli anni successivi, pur avendo preso le distanze dal movimento, il suo impegno per la libertà e per l’equità sociale non è venuto meno e anche oggi che vive fra la California e Managua, si oppone al regime di Daniel Ortega, presidente di un Nicaragua che vive da mesi una crisi tragica, sconvolto dalle proteste (e da oltre 300 morti da aprile a oggi) contro chi si presenta come l’erede della rivoluzione ed è invece accusato di essere alla guida d’un governo autoritario, violento, nepotistico e corrotto. Evidenti e concreti gli agganci con l’attualità, altro segno distintivo di Dedica, che permetterà al pubblico di collocare la letteratura di Giconda Belli in un quadro ampio che va ben al di là delle circostanze che ne hanno motivato l’esistenza.
Confermata anche l’architettura del festival, che proprio per la peculiarità della sua formula è riconosciuto nel panorama letterario nazionale. «Dedica è parte integrante del patrimonio culturale di Pordenone, di cui contribuisce inoltre a esportarne l’immagine più positiva – ha sottolineato il presidente dell’associazione Thesis Antonino Frusteri – e per l’intera regione; questo anche grazie al prezioso sostegno della Regione Friuli Vg, del Comune di Pordenone e dalla Fondazione Friuli, cui si aggiungono altri soggetti privati».
Va anche detto che durante Dedica 2019 Gioconda Belli presenterà il suo ultimo libro “Le febbri della memoria” per i tipi Feltrinelli, in uscita nei primi giorni del festival: un romanzo di amore, mistero e avventura, uno sguardo intimo alla sfida di reinventare un’identità e accettare una seconda possibilità.
In attesa di vederla a Pordenone, e fino al 6 gennaio 2019 sarà possibile acquistare a prezzo ridotto le opere di Gioconda Belli nelle varie librerie di Udine e di Pordenone aderenti a Dedica. Dal 15 febbraio 2019, inoltre, tornerà anche “Aspettando Dedica”, la lunga serie di anteprime dislocate in regione e nel vicino Veneto. –
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