Da Vienna la mappa dei cosacchi in Friuli

L’ha trovata il collezionista Gino Argentin di Cordenons. Grazie a questa pianta si rileva che a Sacile e a Pordenone c’erano i soldati dell’Atamano Krassnoff, a Cassacco invece i caucasici.

Un documento storico inedito che tratteggia la dislocazione esatta dell’Armata Cosacca in Friuli a fine aprile-maggio 1945, con tanto di legenda dei paesi e delle città e suddivisione per etnie e relativa appartenenza religiosa degli invasori mandati da Hitler in Carnia e in Friuli Occidentale a combattere contro i partigiani, sul finire della Seconda Guerra Mondiale.

È un documento che il noto collezionista cordenonese, l’ottantenne Gino Argentin, ha recentemente aggiunto al suo immenso patrimonio storico che custodisce in quattro case private diverse e che ha costruito nel corso di un’intera vita. Il documento è stato acquistato da Argentin due mesi fa, a Vienna, da un collezionista ebreo.

«È molto raro – dice – l’unico di questo tipo che nella mia lunga vita da collezionista ho visto ed è molto importante per gli studiosi che da anni fanno ricerche su questo popolo invasore che, se Hitler avesse vinto la guerra, sarebbe rimasto in Friuli cambiando le sorti delle nostre popolazioni. Arrivarono da noi con al loro seguito le famiglie inseguendo una terra promessa».

Argentin ha deciso di rendere pubblica la mappa in concomitanza con la presentazione, a Cordenons, del volume “Cosacchi contro partigiani - Friuli occidentale 1944-1945” edito da Mursia e scritto dal giornalista e scrittore, nonché esperto in materia, Pier Arrigo Carnier.

L’evento si terrà questa sera alle 20.30 nell’atrio del centro culturale Aldo Moro di Cordenons. Curerà la presentazione il professor Valter Sist. Quello scritto da Carnier - classe 1926 e già autore di pubblicazioni diffuse da editori nazionali, quali “L’Armata cosacca in Italia 1944-1945”, “Lo sterminio mancato – Storia dell’occupazione nazista nel Veneto”, è un saggio storico che, attraverso documenti inediti e fotografie d’epoca, indaga sui fatti e sulle vicende che sono alla base del collaborazionismo russo, sorto a Est nel 1941-1942, che raggiunse la consistenza di un vero esercito utilizzato dai tedeschi in varie zone d’operazione dell’Europa occupata.

La mappa scoperta da da Argentin non compare nel numeroso materiale documentale utilizzato per il saggio, ma «è un ulteriore e importantissimo contributo – dice il collezionista – per costruire la storia del Friuli di quel periodo bellico. Su questa mappa è ben chiara l'intera occupazione del territorio friulano da parte delle truppe cosacche, caucasiche, georgiane, turchestane, azerbaigiane, con anche la loro suddivisione per appartenenza religiosa (cristiani e islamici ndr). Grazie alla legenda – fa notare – scopriamo a esempio che a Sacile e a Pordenone c'erano i Cosacchi dell'Atamano Krassnoff, a Cassacco invece i Cosacchi caucasici». È un pezzo unico nell'Archivio Argentin, che si aggiunge ad alcune ricevute di pernottamento nell’albergo centrale di Pordenone da parte di alcuni ufficiali cosacchi: queste sono datate 1945 e riportano il timbro fiscale della svastica. Spinto dalla convinzione che «la storia è un patrimonio di tutti», il collezionista da anni sta portando avanti una battaglia perché questa non sia dimenticata dalle nuove generazioni.

Compiuti gli ottant’anni ha per questo deciso di cedere il suo immenso patrimonio a chi, tra gli enti pubblici del Pordenonese, sarà in grado di riservagli la giusta visibilità, trasformandolo in un centro di ricerca per gli studiosi di storia e per le scuole.

A prendere in mano questo progetto è stato il Comune di Pordenone che, con Cordenons, metterà in piedi un tavolo per individuare il luogo adatto ed i fondi necessari a trasformalo in un'esposizione. Intanto però Argentin continua a essere corteggiato dai privati. L'intera sua collezione sulla storia dell'Aeronautica è stata di recente ceduta all'imprenditore Bruno Carraro, presidente del Gruppo Domovip, che dal prossimo anno la esporrà nel suo Palazzo Menegozzi-Carraro in centro ad Aviano.

È solamente una piccola parte dell’archivio che spazia dalla storia delle industrie (dalle Zanussi, alla Cartiera di Cordenons), dei luoghi e della gente del Pordenonese a ogni aspetto del passato del Friuli Occidentale e non solo: un patrimonio che lo racconta attraverso migliaia di cartoline, francobolli, fotografie ma soprattutto documenti inediti come questa mappa sull'Armata Cosacca.

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