Craf di Spilimbergo cambio al vertice: Alvise Rampini è il nuovo direttore

Subentra a Luca Giuliani. «Già all’opera per due rassegne». Tra i progetti la creazione di una “Domus della fotografia” 

Un’altra direzione fino al 2023 e nuovi progetti da sviluppare, tra cui una “Domus della fotografia” che riunisca tutti i professionisti del settore in Friuli Venezia Giulia. Nuovi eventi e mostre, seppure con modalità diverse.

Il consiglio di amministrazione del Craf, Centro ricerca e archiviazione della fotografia di Spilimbergo, dopo aver recepito le valutazioni della commissione esaminatrice del bando per l’affidamento dell’incarico di direttore, ha infatti nominato Alvise Rampini alla guida del Centro fino al 2022. Rampini subentra a Luca Giuliani, già direttore della Cineteca del museo nazionale del Cinema di Torino.

Il nuovo direttore, udinese, classe 1963, si è laureato in Architettura allo Iuav e insegna all’Università degli Studi di Udine Museologia per il turismo, inoltre è il fondatore dell’Irpac (Istituto regionale di promozione e animazione culturale) dal 2000 per il quale ha curato 18 mostre e altrettanti cataloghi dedicati alla fotografia storica, infine da oltre vent’anni è responsabile dell’organizzazione e progettazione degli allestimenti della Triennale Europea dell’Incisione fondata da Giuseppe Zigaina.

«L’inserimento del ruolo del direttore, sancito e ufficializzato recentemente dalle modifiche del documento statutario del Craf – si legge in una nota – , consentirà all’istituto di consolidare con fermezza il percorso del suo accreditamento scientifico»

«Un lavoro importante – commenta Alvise Rampini – dirigere il Craf. Cercherò di portare le mie conoscenze e di acquisirne altre, per crescere insieme ai professionisti del team».

Il Centro continuerà a concentrare le sue attenzioni sulle attività primarie di conservazione e catalogazione dell’archivio, circa 500 mila fotografie tra positivi e negativi: «Sicuramente la recente creazione del deposito climatizzato è un’eccellente partenza per il futuro – afferma – abbiamo intenzione di ampliarlo per fare spazio ai nuovi materiali e riservare tutte le attenzioni al benessere e valorizzazione del nostro patrimonio».

L’attività espositiva invece resterà confinata a selezionati appuntamenti e non dovrà superare il 20% del contributo regionale: «Il mio incarico è iniziato da qualche giorno, siamo già al lavoro per organizzare la 34esima edizione della rassegna FVG Fotografia e il nuovo appuntamento del “Fotografario” – sottolinea - dovremmo fare delle scelte diverse, in termini di budget, organizzare un attento fundraising utilizzando il prestito oneroso di mostre e singole fotografie per incamerare altre risorse. Restiamo comunque aperti a nuove proposte e sinergie per la realizzazione di eventi sul territorio».

Preziosa sarà la collaborazione dei fotografi regionali, quelli già coinvolti a dicembre 2019 ed altri ancora: «Ci piacerebbe riunirli in una sorta di “Domus della fotografia” – rimarca – è mia precisa volontà iniziare a realizzare interviste sull’attività di ogni professionista, insomma lasciare un documento importante per lo studio della fotografia nel futuro».

Resta in pole position l’attività scientifica dell’istituto che promuove la conoscenza della storia e della tecnica della fotografia attraverso incontri di formazione e didattica con Università, Rete delle Fototeche e scuole: «Seguiremo studenti e ricercatori all’interno del nostro archivio, tirocini, tesi di laurea, ma parleremo di fotografia anche al pubblico meno specializzato programmando incontri di diversa tipologia – conclude – vogliamo avvicinare al Craf giovani e studenti delle scuole del territorio, offrendo esperienze culturali uniche».
 

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