“Cose chiuse fuori”: a Udine la poesia diventa ricerca con Marco Giovenale

Scart riprende gli incontri e le attività con l’appuntamento di venerdì 16. Alle 18, alla Factoryin via Gemona 34 a Udine, alla presenza dell’autore verrà presentato il libro di poesie “Cose chiuse fuori” (Aragno, 2023) di Marco Giovenale.
Marco Giovenale è uno tra gli intellettuali più prolifici e attivi del panorama italiano. Forse è più corretto dire che è un animatore poetico e culturale nel senso più ampio: autore di prose e poesie, artista asemico, ideatore di siti web dedicati alla letteratura, curatore di collane editoriali, instancabile esortatore di una consapevole quanto necessaria esperienza di ricerca poetica.
Secondo Giovenale, per dirsi tale la poesia contemporanea deve saper rispecchiare la contemporaneità e schivare, tralasciare la consuetudine versificatoria sempre più appiattita su d’un lirismo prevedibile e d’antan.
In proprio, il poeta fa perno sulla asintatticità, sull’accosto di frasi che paiono slegate, sullo sfasamento delle immagini e, soprattutto, sull’assenza di un “io lirico” che non è più soggetto-oggetto della poesia, ma spettatore.
L’“io” funge da ripetitore di ciò che osserva: “è una famiglia che stanno parlando / non posso vedere questa cosa vedo / che pensavo quella che è stata là / tutta una quadra mattone) / la mia)”. Per avvicinarsi a questo tipo di poesia, è utile pensare a un’istantanea scattata senza la possibilità di dare ordine o posa secondo una precisa volontà a ciò che il fotografo cattura con uno scatto.
I nostri occhi si fermeranno ora su quell’elemento, ora su un altro, immagineremo alcune situazioni che possono essere accadute o pensiamo essere accadute prima o dopo il fermo immagine fotografico: “Quando c’era anche il tetto venivano gli ospiti. / Al piede del noce. Etichetta alla fine della vendemmia. / La somma dei coltelli. Tavolata”.
Come la fotografia restituisce non una narrazione ma brandelli di una situazione i cui elementi principali sono via via dettagli, figure portanti, riflessioni, così fa anche la poesia mediante il medium linguistico e le sue potenzialità: “La neve sciolta si scioglie più avanti. / Il ricordo non suo lo commuove.
Enfatico, un po’ attenuato: / Non ricostruirete”. La poesia di Giovenale gioca certamente a farsi enigmatica (gli enigmi, però, chiedono di essere risolti), ma solo in apparenza. Per dipanarla, si deve assegnare a frasi, immagini e significati che da essa scaturiscono un collocamento nella ricostruzione del dettato e della composizione.
Si tratta di identificare dei componenti (linguistici, illustrativi, riflessivi ecc.) dal garbuglio e restituirli districati, ricordando che non solo la poesia di Giovenale, ma la nostra stessa vita di uomini del XXI secolo chiede di fare i conti con la complessità, l’insieme eterogeneo di elementi e fattori giustapposti di cui si concreta.
La presentazione sarà l’occasione per discutere del libro assieme all’autore. Per informazioni si rimanda al sito www.scartpoesia.wordpress.com.
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