Ciak si gira a Cividale Monastero e Natisone nella storia d’esordio di Urška Djuki

Ultimi giorni di riprese in città, poi l’ultimo set a Lubiana. Rivisitato il refettorio. Il sindaco Bernardi: «Resterà così»

Gian Paolo Polesini

Non è frequente nel cinema che una location sia il muro portante di un film.

Solitamente c’è il vizio di adattare un tal luogo, a volte scelto per questioni economiche o di praticità, affinché faccia finta di essere in un altrove richiesto dalla sceneggiatura.

“Little Trouble Girls” — poi, chissà, in Italia uscirà con un titolo diverso — ha una forte personalità cividalese, l’anima e il dialogo rispettano il territorio e il Monastero di Santa Maria in Valle in particolare, il cui refettorio è stato completamente rivisitato per la gioia del sindaco Daniela Bernardi. («In onore al film resterà sempre così come è stato ripensato».)

I contorni di una storia di formazione femminile firmata da una giovane regista slovena — Urška Djukić («L’ex monastero delle Orsoline mi ha dato una grandissima ispirazione per la scrittura, al punto che ho deciso di ambientare qui la maggior parte del film.

Porteremo bellissimi ricordi di questa esperienza che mi auguro contribuirà a valorizzare l’unicità di questo luogo», ha detto) — si sono fatti nettamente più evidenti dopo una chiacchierata formale per diffondere al mondo cinematografico l’arrivo di un’opera che ha nella delicatezza di una narrazione intima il suo cardine sul quale conta una coproduzione Italia-Slovenia-Croazia con gli sguardi partecipi della Film Commissione Fvg e del Fondo regionale per l’Audiovisivo.

Non è affatto facile progettare una pellicola al giorno d’oggi, soprattutto se l’investimento è a cura di finanziatori locali — nella fattispecie Jozko Rutar (Spok Film) David Cej e Miha Cernec — nel tempo buio di uno Stato italiano che si è intestardito di ostacolare in futuro la tax credit ai “più piccoli” favorendo così i produttori nazionali, fra l’altro ormai tutti ostaggio di finanziarie straniere.

E su questo inghippo non da poco si è soffermato con assoluto dispiacere il direttore del Fondo Paolo Vidali, da sempre in prima linea per assicurare alle belle storie la giusta vita lontano dai cassetti dentro i quali sono custodite.

«Molti progetti — spiega Vidali — prendono vitalità da collaborazioni con la Slovenia e con la Croazia. In proposito, ricordo volentieri una pellicola di successo come “Zoran, il mio nipote scemo” e il recente “L’uomo senza colpa”.

Al gruppo delle tre nazioni si è unita anche la Serbia per dare vita a un fondo internazionale sempre più coinvolgente e pronto a supportare il cinema che verrà».

A rimarcare l’originalità dell’operazione — appunto quella che dicevamo poc’anzi sulla scelta di far vivere il film a Cividale — ci hanno pensato Chiara Valenti Omero e Gianluca Novel della Film Commission Fvg, un’istituzione che in questi anni ha riportato in Regione il grande cinema e la grande fiction.

La Djukić, regista esordiente di un lungometraggio, arriva a quest’esperienza con importanti riconoscimenti ottenuti con “Granny’s Sexual Life”, del 2021, ovvero l’European Film Awars per il miglior cortoe il prestigioso francese Cèsar.

Ciò che “Little Trouble Girls” ci racconta è una storia di formazione tipicamente femminile che coinvolge la diciassettenne Lucija e il suo coro, i cui dirigenti sceglieranno Cividale e il suo Monastero per preparare il concerto di fine anno.

Durante i tre giorni di prove intensive al Monastero di Santa Maria in Valle, la ragazza (interpretata dalla debuttante Jara Sofija Ostan) comincia a scoprire e a sentire il suo corpo che cambia e si sviluppa, rapportandosi con il risveglio della propria sessualità.

Ventinove giorni di riprese fra il Monastero, il Ponte del diavolo, San Pietro al Natisone, Pulfero e San Leonardo, la chiesa di San Giovanni d’Antro, la cascata di Kit e le spiagge di Biarzo, Tiglio & Muz, lungo il Natisone. In autunno la troupe, che impiega una settantina di persone, raggiungerà Lubiana per gli ultimi giri di manovella.

Il progetto, realizzato con costo finale di 1,6 milioni euro, ha ottenuto finanziamenti con fondi italiani erogati dal ministero della Cultura, attraverso il bando dedicato alle co-produzioni minoritarie, da Fvg Film Commission - PromoTurismoFvg, concessi nella prima parte dell’anno con il Film Fund, e dal Fondo regionale per l’audiovisivo, oltre che il prestigioso contributo europeo Eurimages.

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