«C’era una volta l’orto»: “prodotto” friulano oggi a Milano all’Expo

Il docu firmato da Marco Fabbro e prodotto a Premariacco. «Anche la Obama sostiene le sane abitudini alimentari»

UDINE. C’era una volta l’orto. Sembra il titolo di una fiaba vegetariana invece è il video che oggi sarà proiettato a Expo 2015. Lo ha realizzato il Laboratorio Audiovisivi Friulano di Premariacco del presidente Giancarlo Zannier, nell'ambito del corso di alfabetizzazione audiovisiva “Video Anch'io 2014” con la scuola media di Premariacco. Un traguardo doppiamente importante.

Il Miur, che aveva creato una prima selezione tra le scuole che si fossero distinte sulle tematiche dell’Expo, ha infatti inserito la scuola Media di Premariacco nelle 6 scuole Eccellenze.

Alle 16.30, al Padiglione Italia, si parlerà dunque di una piccola realtà made in Friuli e nello spirito dell’esposizione mondiale nutrire il pianeta arriva una testimonianza realizzata da giovani per tramandare alle nuove generazioni, e ricordare a chi ha dimenticato, le problematiche e le strategie migliori dettate dall'esperienza per lavorare la terra.

Ovviamente è un traguardo importante anche per il regista e video maker ventiseienne Marco Fabbro che ha guidato gli studenti della terza A e terza B dell’istituto scolastico. Fabbro, vicepresidente del Laboratorio Audiovisivi Friulano ( Laf) con la collaborazione tecnica di Riccardo Calderini e degli insegnanti Massimo Asquini, Luella Guglielmin e Graziella Sinuello, ha realizzato un lavoro in cui «si guarda al passato per migliorare il futuro, tramandando le buone vecchie abitudini».

Il regista di cortometraggi, spot pubblicitari e di una serie web, laureato in Scienze e Tecnologie Multimediali, confida: «Quello dell'orto è un tema attuale, negli Stati Uniti la first lady, Michelle Obama sostiene la campagna delle sane abitudini alimentari attraverso la cura degli orti. Nel nostro video gli studenti si sono messi alla prova in un vero e proprio set impersonando le figure professionali necessarie per la realizzazione di un prodotto filmico. La location? L'orto di una anziana signora, una donna di una volta capace di raccontare come veniva svolto il lavoro di coltivatore nella Premariacco degli anni 50. Aggiunge Fabbro «Nel video si ascoltano le parole che fanno venire in mente i colori dei fiori, delle piante, e degli alberi. Si immagina il sapore dei prodotti genuini della terra. È un viaggio attraverso i ricordi immersi nella natura».

Certo in tempi di tablet e cellulari i babies se la cavano meglio della generazione dei loro genitori. «Eppure il Laf, ha voluto mostrare ai ragazzi solo una delle infinite possibilità che i mezzi tecnologici che ormai tutti hanno a disposizione, offrono, in modo da non essere solo consumatori, ma creativi e creatori di piccole opere di fantasia».

Dopo Expo, il prossimo progetto di Fabbro è quello di lavorare a Los Angeles, in una produzione indipendente.

«Durante gli anni accademici ho lavorato nel settore audiovisivo, co-sceneggiando e co-dirigendo una web series di successo come Arrivederci Mr.Coat selezionata al Roma Web Fest e trasmessa sul web, TV e Cinema. Ho anche diretto il thriller The Black Stuff e co-diretto il romantico Pixellòve, cortometraggi che hanno avuto successo di pubblico e che hanno vinto alcuni premi. Blak Stuff, (proprio il nome dello storico pub udinese, ndr) ha portato bene. Una produttrice americana l’ha visto. Dopo un mese mi ha chiamato. Le ho inviato la sinossi del corto che avevo in mente e ora sto scrivendo la sceneggiatura con un collega sceneggiatore, un professionista con una lunga esperienza». Il Friuli si conferma quindi terra fertile, di idee e capacità. Conclude Fabbro: «Abbiamo il Cec, il Fondo Audiovisivi, il Far East. Le potenzialità in regione sono molte e i giovani che vogliono lavorare nel cinema sono tanti».

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