Celiberti a Bruxelles: «Torno in una città che mi ha tanto ispirato»
Venerdì 8 novembre l’inaugurazione della rassegna, presente l’artista. Alla cerimonia il concerto dell’Orchestra giovanile europea

Sarà inaugurata venerdì 8 novembre, alle 19, all’Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia, a Bruxelles, l’ampia mostra antologica del maestro Giorgio Celiberti. «Sono molto emozionato e commosso perché ho dipinto molti luoghi di Bruxelles, dove ho vissuto nel 1956. Ringrazio la Regione per questa mostra che mi fa ritornare in una città che mi ha ispirato così tanto».
La vernice vedrà la partecipazione straordinaria della European Spirit of Youth Orchestra diretta dal maestro Igor Coretti Kuret, che interpreterà dei brani ispirati alle opere del maestro friulano.
La mostra aperta fino al 10 gennaio regala la visione di un’ottantina di opere tra dipinti, disegni, sculture, pittosculture e oggetti di design mai esposti a Bruxelles. «L’idea che mi ha guidata nell’allestimento della personale – anticipa la curatrice, Marianna Accerboni – è di restituire una sintesi del percorso artistico del Maestro Celiberti, insieme alla storia della sua evoluzione creativa. In mostra sono esposte le sue opere degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta e fino al Duemila».
L’iniziativa rientra nell’ambito del mio progetto “L’arte contemporanea del Friuli Venezia Giulia a Bruxelles”, che porta nel cuore dell’Europa l’arte contemporanea degli artisti più rappresentativi della nostra terra. L’iniziativa ha visto nel suo primo “step” valenti artiste triestine di avanguardia e artisti tra cui Leonor Fini, Zanussi e Feruglio protagonisti con delle personali di successo all’Istituto Italiano di Cultura e all'Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles.
«Di particolare interesse è anche la sede espositiva della mostra su tre piani, l’ottocentesca e fascinosa Orangerie in una tipica ed elegante maison de maître brussellese, a due passi dai palazzi della Commissione europea. L'edificio, valorizzato dal restauro filologico operato dalla Regione e impreziosito dai complementi d’arredo di design italiano, incontra così, grazie a questo ciclo di mostre, l’arte contemporanea».
Occorre ricordare che Giorgio Celiberti vinse una borsa di studio del Ministero della pubblica istruzione, proprio nel 1956, che gli consentì di soggiornare a lungo nella capitale belga, dove ebbe modo di completare le proprie ricerche sull’arte d’avanguardia.
Nell’occasione dell’inaugurazione la curatrice Accerboni ha ideato una performance di luce e musica “site specific” ispirata al “rosso Celiberti”, uno dei cromatismi chiave presenti nelle opere del poliedrico pittore e scultore.
Considerato tra i più grandi protagonisti dell’arte italiana, Celiberti è autore di un’estetica al di fuori del tempo.
A Udine, sua città natale, opera in un vastissimo studio/laboratorio, dove da decenni riesce a raccontare in modo personalissimo la tragedia della vita ma anche a trasformare e a elevare magicamente un oggetto di uso comune a multiplo d’arte, destando interesse e stupore per la sua capacità d’intrecciare in esso creatività, funzione e un pizzico d’ironia. Conta 76 anni di attività a partire dalla storica Biennale di Venezia del ’48, la prima del dopoguerra. Ha iniziato il suo percorso artistico studiando con Emilio Vedova ed esponendo in seguito nelle più prestigiose manifestazioni artistiche in Italia e all’estero.
La sua creatività è caratterizzata da un forte impegno nel custodire e tramandare la memoria attraverso le opere d’arte come accadde per esempio per la tragedia dei bambini ebrei internati e morti a migliaia nel campo di concentramento nazista di Terezin vicino a Praga: «Un simbolismo essenziale e crudo, che incide la materia di graffi e segni, racconta una vicenda lacerante, ma in esso codici e segnali d’amore, espressi attraverso una gestualità decisa, intensa e fortemente allusiva, lanciano un messaggio di speranza e di luce. Una sperimentazione inarrestabile - espressa attraverso i materiali più vari, dalla pittura alla scultura, dalla ceramica all’affresco – in cui l’esperienza di Terezin ha generato una svolta determinante», conclude Accerboni.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Ente Friuli nel Mondo e promossa e sostenuta dalla Regione .
È inoltre in fase di preparazione la donazione di un'opera di Celiberti al Parlamento europeo, che si concretizzerà in un prossimo incontro con la Presidente del Parlamento Roberta Metsola.
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