“Canto libero” a Grado: voci, immagini e suoni nel segno di Lucio Battisti

Un tuffo nelle canzoni più belle dello storico duo che ha cambiato la storia della musica italiana, interpretate magicamente da una band di 10 elementi e uno spettacolo curato nei minimi particolari.
Non un semplice concerto ma un grande spettacolo che omaggia il periodo d’oro della storica accoppiata Mogol - Battisti.
Sul palco, un ensemble di musicisti triestini affiatati e già rodati nel corso di lunghe carriere, che portano avanti questo nuovo progetto con grande determinazione: la band propone uno spettacolo che omaggia Battisti e Mogol, ma che va ben oltre alla semplice esecuzione di cover dei brani dei classici del repertorio dei due: “Canto Libero”, infatti, rilegge gli originali mantenendo una certa aderenza ma cercando di non risultare mera copia, mettendoci la propria personalità e sensibilità musicale, facendo emergere anche tutta l’anima blues e rock che Battisti aveva molto forte dentro di sé.
In ogni tour si propone uno spettacolo diverso dal precedente ma come sempre studiato nei minimi dettagli, nulla sarà lasciato al caso: arrangiamenti curatissimi, dinamiche, scenografie e videoproiezioni.
“Canto Libero” arriva lunedì a Grado, al parco delle Rose alle 21, dopo aver riempito piazze e teatri in giro per l’Italia (e anche in Slovenia, Croazia e Montenegro).
Uno spettacolo con alle spalle già vari tour teatrali per un totale di 80 mila spettatori, in teatri quali il Dal Verme di Milano, il Filarmonico e il Teatro Romano di Verona, Il Ponchielli di Cremona, il Del Monaco di Treviso, il Politeama Genovese, il Duse di Bologna, il Goldoni di Livorno, il Teatro Romano di Ostia Antica e tanti altri.
Con la produzione della Good Vibrations Entertainment, “Canto Libero” nasce a Trieste da un’idea di Fabio “Red” Rosso, e la direzione di Giovanni Vianelli.
«Dopo aver studiato molto la sua musica – spiega il frontaman Fabio “Red” Rosso –, Battisti mi ha sorpreso ancor di più. Secondo me, è stato il più grande artista che abbia mai attraversato il panorama musicale italiano, per quantità e qualità di brani.
E poi, io amo anche la sua voce. Quando sono sul palco, ho grande rispetto per quel che faccio, intendo nei suoi confronti, e spero sempre di farlo al meglio.
Di certo ci metto tutto me stesso. E spero di trasmetterlo al pubblico. Non si trattava di fare delle belle cover di pezzi che amavamo. È uno spettacolo studiato nei minimi dettagli, nulla è lasciato al caso, arrangiamenti curatissimi, dinamiche e scenografie, videoproiezioni. Insomma, ci abbiamo messo il cuore».
Giovanni Vianelli spiega: «Da parte mia non c’è nessuna intenzione di rendere “attuale” il sound delle canzoni di Battisti. Noi cerchiamo solo il sound giusto nei limiti delle nostre possibilità, e non lo facciamo in modo attuale, ma in modo volutamente classico: non usiamo click se non come riferimento iniziale, nessuna sequenza, ci sincronizziamo spontaneamente con i filmati, suoniamo con la strumentazione del buon vecchio rock.
La voce di Fabio “Red” Rosso, il pianoforte e la direzione musicale di Giovanni Vianelli, le chitarre di Emanuele “Graffo” Grafitti e Luigi Di Campo, Alessandro Sala al basso e alla programmazione computer, la batteria di Jimmy Bolco, le percussioni e la batteria di Marco Vattovani, Luca Piccolo alle tastiere, le voci di Joy Jenkins e Michela Grilli, rileggono “La canzone del sole”, “Una donna per amico”, “Ancora tu”, “E penso a te” e gli altri grandi successi di Battisti che hanno fatto e fanno tuttora sognare intere generazioni.
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