Buster Keaton chiude le Giornate del Muto, ma la vera sorpresa è un Ford ritrovato in Cile
Gran finale oggi al Teatro Verdi di Pordenone con Our Hospitality (1923). In mattinata la proiezione di The Scarlet Drop (1918), raro western di John Ford recuperato per caso in un magazzino di Santiago dopo più di un secolo

Come per la preapertura, spetta ancora a Buster Keaton la chiusura ufficiale delle Giornate del Cinema Muto di Pordenone, oggi sabato 11, alle 21, al Teatro Verdi di Pordenone con Our Hospitality (Accidenti… che ospitalità!) del 1923, il suo primo lungometraggio e quello che apre il periodo d’oro dell’artista. Domani alle 16.30 la replica in collaborazione con il Teatro Verdi. Tra gli eventi di oggi alle 9 la proiezione di The Scarlet Drop (1918) di John Ford, uno dei western muti del regista di Ombre Rosse, considerato a lungo perduto e ritrovato miracolosamente in Cile.
***
Ancora un Ford ritrovato alle Giornate del cinema muto di Pordenone! È una pellicola, fortunosamente ritrovata a Santiago del Cile nel gennaio del 2023 in un magazzino destinato alla demolizione, che ritorna sullo schermo dopo più di un secolo. Si tratta di “The Scarlet Drop” (1918), che fa parte del ciclo di film diretti da Jack (che più tardi si firmerà John) Ford e interpretati da Harry Carey tra il 1917 e il 1921. È in programma sabato 11 ottobre, alle ore 9.30, nella sala grande di Cinemazero (mentre al Verdi sono in corso le prove a porte chiuse per la serata finale), con accompagnamento al piano di Philip Carli. La storia inizia nel Kentucky, uno stato del Sud, nel 1861, alla vigilia della guerra civile americana e mette in risalto il contrasto sociale tra i ricchi proprietari terrieri, gli “aristocratici” come la famiglia di Molly Calvert (Molly Malone), e “Kaintuck” Harry Ridge (Harry Carey), che appartiene alla disprezzata classe dei “bianchi poveri”. Abita con la vecchia madre in una capanna di legno, vive di caccia e anche come distillatore clandestino. Quando inizia la guerra, cerca di arruolarsi, ma viene rifiutato da Marley Calvert, l'altezzoso ufficiale fratello di Molly, che lo umilia definendolo “spazzatura bianca”. “Kaintuck” abbandona il luogo natio per cercare di rifarsi una vita all'Ovest, al confine tra il Missouri e il Kansas, ma anche lì la situazione è difficile, in quanto il territorio è infestato da bande di fuorilegge, tra cui quella del famigerato Quantrill. Anche “Kaintuck” finisce per darsi alle rapine, ma è un bandito dal cuore buono. In questo movimentato mondo di frontiera Molly e “Kaintuck” si ritrovano e la ragazza riesce a salvarlo quando, nascosto in una soffitta, braccato e ferito, una goccia di sangue (da cui il titolo del film) cola attraverso le assi del pavimento proprio nella tazza dello sceriffo entrato nell'abitazione con i suoi uomini per cercarlo.
L'originalità di “The Scarlet Drop” girato da Ford rispetto ad altri suoi western realizzati nello stesso periodo sta nel fatto di aver messo in grande risalto elementi, mentalità, problemi del “vecchio Sud”, tra cui quello razziale legato alla schiavitù (che coinvolge anche la figura di Molly). Si potrebbe definire un esempio ante litteram di intreccio di western e “southern”, cioé quel particolare filone cinematografico ambientato nel Sud degli Stati Uniti nell'Ottocento che ha come principali temi drammatici la schiavitù e la guerra civile e che anche in anni recenti ha dato vita a parecchi film e serie televisive. A proposito di ibridazione tra western e “southern”, anche se siamo molto lontani da John Ford come epoca e come stile, possiamo citare “Django Unchained” (2012) e pure “The Hateful Eight” (2015) di Quentin Tarantino; in particolare, nel secondo film problemi e tensioni del Sud sono trasportati di peso nel West. Anche in “The Scarlet Drop” è presente lo stesso percorso delle vicende dei protagonisti: dal Sud al West, come storicamente avvenne in tanti casi reali dopo la fine della guerra civile.
“The Scarlet Drop”, prodotto dalla Universal Film Manufacturing Company, è un film che anticipa temi, modi (come l'alternanza di splendide scene d'azione e momenti intimi e sentimentali), grande attenzione alla composizione delle inquadrature che diventeranno tipici dello stile di Ford e un uso di location (in questo caso californiane) che si ritroveranno in pellicole successive, come Beale's Cut, presso Newhall, uno stretto canyon scavato nella roccia di una collina nel 1859 allo scopo di permettere un più agevole accesso a Los Angeles. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto