Brachetti e Fred: l’eco di un mito fra musica live e brividi in platea
Stasera e domani spettacolo al teatro Verdi. Matthias Martelli interpreta Buscaglione
Il “Fred! ” dello show con Matthias Martelli altro non è che un artista di grande talento della metà del Novecento che di cognome faceva Buscaglione. Quello di “Guarda che luna” e di “Eri piccola così”. L’indimenticato Ferdinando “Fred” visse troppo poco, ma con un timbro così musicalmente intenso da renderlo immortale. Il suo american style e quell’impronta di bad boy lo trascinarono d’un botto al successo, e pure tardi, tant’è che il talentuoso torinese, nato nel 1921, assaporò poco l’aria dell’Olimpo, che si fece acre una pessima alba quando Buscaglione fu stritolato dal destino dentro la sua Ford Thunderbird color lilla all’incrocio fra via Paisiello e viale Rossini del quartiere Parioli. Era il 3 febbraio 1980.
Stasera, giovedì 5, e domani, venerdì 6, proprio “Fred! ” sarà lo spettacolo ospite della stagione del Teatro Verdi di Pordenone, con inizio alle 20. 30.
Arturo Brachetti, il più inimitabile trasformista del mondo, è stato chiamato a gran voce per firmare la regia, anche perché la performance è una estesa sovrapposizione di suggestioni. E chi se non Arturo per dare un senso magico a tutto ciò?
Brachetti, a cosa dobbiamo la sinergia fra lei e Martelli, che ricordiamo essere uno straordinario attore, drammaturgo e giullare?
«Da un incontro di un paio d’anni fa quando Matthias, un artista incredibile, mi fece leggere il testo di “Fred! ” che trovai delizioso. Buscaglione era di Torino, anch’io sono un orgoglioso cittadino piemontese e, dunque, trovai ideale stringere un patto artistico con lui e il suo progetto. L’abbiamo reso stimolante perché la scrittura segue lo stile di una serie tv. Una trama rocambolesca, ben più di quanto di lui si sappia. A tutto ciò si è aggiunta una band dal vivo, quattro musicisti e un cantante, per sentire le musiche con l’energia del live».
Immagino l’emozione nel riordinare i tasselli di un uomo straordinario del quale non si parla spesso, ahimè.
«Per questo l’abbiamo fatto rivivere. Fred non nasce in una famiglia agiata, ma la musica si impossessa già del ragazzino, che raggiunge persino un concerto italiano di Louis Armstrong. Ferdinando s’innamora del jazz e comincerà a strimpellarlo con i suoi amici. Il fatto curioso è che Buscaglione faticherà a diventare famoso perché i suoi testi, per l’epoca, risultavano trasgressivi e nessuno voleva inciderli. La censura non lasciava nulla al caso. Fred raggiungerà la notorietà con l’ospitata al mitico programma Rai “Il Musichiere” e, da quel momento in poi, Buscaglione lo conosceranno tutti».
Anche la severa tv di allora, nonostante tutto, lo richiamò in trasmissione.
«Certo, nuovamente al “Musichiere”. E mentre lui cantava “Sono Freddy dal whiskey facile” un coro di bimbi intonava un “non si fa, non si fa”. Capisce? Ma intanto l’Italia comincia a conoscere questo straordinario personaggio. Il successo porta soldi e così Buscaglione salta dentro una favolosa Ford Thunderbird con la quale prenderà l’abitudine di sfrecciare per le strade romane fino a quella maledetta mattina. Pensi che qualcuno lo tirò fuori dall’auto dopo il violento impatto contro un camion che trasportava porfido, e lo caricò su un autobus di passaggio destinazione ospedale. Probabilmente arrivò già morto».
Durante la guerra Fred fu spedito in Sardegna…
«Già, e mise su una band confidando nella buona volontà musicale di tanti militari suonatori e improvviserà un tour».
Conoscendola, Brachetti, immagino che lei abbia usato tutti i suoi fantastici trucchi per dare più vita a una storia già di per sé avvincente.
«Molte situazioni sono stare riprodotte per assomigliare al vero, anche se qui siamo a teatro e non al cinema. La riproduzione dell’incidente è stata creata per dare un brivido alla platea. Vorrei solamente aggiungere che ci sarà anche la vera voce di Fred. Arriverà in un momento evocativo dello show».
Però va detto che l’Italia un protagonista dell’altro secolo con un grande carisma come il suo, l’ha proprio dimenticato.
«Le canzoni no, quelle si ascoltano. La gioventù, è vero, non sa chi era Fred Buscaglione, ma di “Guarda che luna” sanno il testo a memoria».
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