Bisogna cambiare abitudini per salvare il nostro pianeta: ce lo ricorda anche Grassani

Asia, Mongolia. In the photo, 29-year-old Erdene Tuya hauls a sheep lost for the dzud to a small burial ground close to their yurt (gher). In Mongolia's Arkhangai province, the Tsamba family lives on the edge, struggling through harsh winters alongside their herd of sheep. Severe winter conditions, known as Dzud, have been responsible for the deaths of half the family's once 2,000-strong herd over the past three winters. Recently, in search of warmer pastures, the Tsambas moved from Bulgan province in the north to this region near a central Mongolian village called Ulziit. Only in 2010, during one of the harsher Dzuds, more than 8 million sheep, cows, horses and camels died in Mongolia so around 20.000 herdsmen had no choice but to migrate towards Ulan Bator.
Asia, Mongolia. In the photo, 29-year-old Erdene Tuya hauls a sheep lost for the dzud to a small burial ground close to their yurt (gher). In Mongolia's Arkhangai province, the Tsamba family lives on the edge, struggling through harsh winters alongside their herd of sheep. Severe winter conditions, known as Dzud, have been responsible for the deaths of half the family's once 2,000-strong herd over the past three winters. Recently, in search of warmer pastures, the Tsambas moved from Bulgan province in the north to this region near a central Mongolian village called Ulziit. Only in 2010, during one of the harsher Dzuds, more than 8 million sheep, cows, horses and camels died in Mongolia so around 20.000 herdsmen had no choice but to migrate towards Ulan Bator.

Alvise Rampini*

PPer la prima volta la città di Verkhoyansk, in Siberia, ha raggiunto negli scorsi giorni la temperatura record di 38 gradi. Lo scioglimento del permafrost, conseguenza del riscaldamento globale, è ormai un fenomeno che non può essere fermato. Il Craf, Centro ricerca e archiviazione della fotografia, cerca di fare la sua parte per sensibilizzare l’opinione pubblica, proponendo come claim per la 34ma edizione di Fvg Fotografia un motto, uno slogan, meglio ancora una proposta: #Change, dove viene invitata la popolazione a cambiare le proprie abitudini per salvare il pianeta.

Friuli Venezia Giulia Fotografia è stata inaugurata ieri, 3 luglio, a San Vito al Tagliamento, Comune socio del Craf, nella Chiesa di San Lorenzo con il progetto espositivo del fotografo Alessandro Grassani Environmental migrants – the last illusion (Migranti ambientali. L’ultima illusione, aperto al pubblico sino al 6 settembre), vincitore dell’undicesima edizione del Premio giornalistico Amilcare Ponchielli. Erano presenti il sindaco Antonio Di Bisceglie, Tiziana Gibelli, assessore regionale alla Cultura, il presidente del Craf Enrico Sarcinelli, Giuseppe Morandini presidente Fondazione Friuli e l’autore.

Alessandro Grassani in questo progetto documenta la migrazione ambientale che ha già coinvolto 10 milioni di persone che inseguono la speranza di un futuro migliore nelle grandi città ma trovano soltanto “l’ultima illusione” affrontando condizioni climatiche diverse: dall’estremo freddo della Mongolia, al processo di desertificazione in Kenya, passando attraverso le inondazioni, cicloni e innalzamento del livello del mare in Bangladesh e Haiti. Le Nazioni Unite stimano che nel 2050 ci saranno oltre 200milioni di migranti ambientali che cercheranno nuove forme di sostentamento nelle aree urbane dei loro paesi d’origine, i cosiddetti slums, periferie sovraffollate e poverissime.

Alessandro Grassani, classe 1977, ha ottenuto molti riconoscimenti. Per due volte ai Sony World Photography Awards, Days Japan International Awards, Luis Valtueña Humanitarian Photography Award e Premio Marco Luchetta esponendo ovunque: Parigi, Londra, Milano, Madrid e persino nella sede dell’ONU. La sua è una fotografia di indagine su importanti tematiche sociali che l’hanno portato a viaggiare in oltre 30 Paesi. The New York Times, Sunday Times, L’Espresso sono solo alcune delle testate che gli hanno dedicato importanti servizi.

Grassani ha ricevuto dal Craf il Premio Friuli Venezia Giulia Fotografia, l’ambito riconoscimento in passato attribuito anche a Mario Giacomelli, Mario De Biasi, Franco Fontana, Nino Migliori, Giovanni Gastel, Letizia Battaglia. «Il nostro albo d’oro è prestigioso – sottolinea Enrico Sarcinelli – tutti i nomi che hanno segnato la storia della fotografia italiana sono passati per il nostro Istituto».

La rassegna comprende altri due appuntamenti, il primo con il fotografo Francesco Comello e il suo progetto “L’isola della salvezza”, che ha vinto il terzo posto al World Press Photo. La mostra sarà aperta a Palazzo Ricchieri a Pordenone dal 9 ottobre al 15 novembre. Infine, a febbraio 2021, Yann Arthus-Bertrand, monumento vivente della fotografia, presenterà a Spilimbergo, nel Palazzo Tadea, “Home”, con immagini che documentano le ferite della Terra, viste dal cielo, e l’impatto devastante dell’uomo sul pianeta. All’autore sarà conferito l’International Award of Photography. —



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