Biblioteca in Jazz a Udine: quattro eventi a Spazio35
Ogni martedì i concerti della quinta edizione. Il via con l’appuntamento Kalimbata

Torna anche quest’anno Biblioteca in Jazz, la rassegna musicale che fonde jazz, cultura africana e spazio urbano. Giunta alla quinta edizione consecutiva, l’iniziativa è nata nel 2021 in via Battistig grazie a Biblioteca dell’Africa, progetto dell’associazione Time for Africa, e dal 2023 ha trovato una nuova casa a Spazio35, centro socio-culturale del quartiere di Borgo Stazione a Udine, progetto dell’Associazione Constraint. Proprio nel 2023 nasce la sinergia tra queste realtà del quartiere attraverso un appuntamento musicale atteso dai residenti e non solo: Biblioteca in Jazz.
La direzione artistica è affidata a Simone Serafini, contrabbassista e compositore che vanta un’importante attività internazionale tra Europa, Asia, Africa e Australia. La sua rete di collaborazioni si estende oltre i confini del jazz, coinvolgendo alcuni tra i più significativi artisti della scena contemporanea.
Uno degli elementi distintivi della rassegna è la sua natura aperta e urbana: i concerti si svolgono all’interno della sala polifunzionale di Spazio35 che per l’evento apre le grandi vetrate direttamente sulla via, creando un’atmosfera conviviale e accessibile per i passanti diretti verso la stazione, per i residenti che si affacciano da balconi e finestre e per chi si ferma a godere della musica seduto al vicino Bar Tommy.
L’altra particolarità che contraddistingue tutti gli eventi di queste due realtà è la capacità di avvicinare le persone al quartiere Borgo Stazione ed alle culture qui presenti, attraverso eventi di vario tipo dalla poesia e lettura di pubblicazioni africane, alle presentazioni e incontri di varia natura, fino alla formazione (Laboratorio di Fotografia, Comunicazione digitale, Italiano per Stranieri, laboratorio di Teatro, ecc.)
Ecco il programma. Il via oggi, martedì 3 giugno, alle 18.30, in via caterina Percoto, con l’evento Kalimbata: la Kalimba, il vibrafono, il balafon (un particolare tipo di xilofono africano caratterizzato da una distorsione naturale molto affascinante), l'organo Hammond con i suoi bassi viscerali, una miriade di percussioni: sono queste alcune delle alchimie timbriche che condiscono ritmiche dal sapore afro-jazz e tribale.Luigi Vitale, Gianpaolo Rinaldi e Luca Colussi orientano infatti in questa esperienza le proprie ricerche sulla cultura musicale africana in un risultato che è filologico e innovativo allo stesso tempo.
Martedì 10 sarà la volta dell’Itinera Trio formato da Sofia Brunello (pianoforte e tastiera), Riccardo Chiarion (chitarra elettrica, synth e composizioni) e Camilla Collet (batteria). Il repertorio del trio affonda le sue radici nel jazz abbracciando contaminazioni che spaziano dalle morbide sonorità classiche alla ruvidezza del rock.
Martedì 17 Jyust Do It: Omaggio a Cole Porter, un tributo a uno dei più grandi songwriter della canzone americana. Federico Missio al sax tenore, Francesco De Luisa al pianoforte e Mattia Magatelli al contrabbasso propongono una selezione di brani di Cole Porter con una rilettura personale, senza stravolgimenti, che gioca sull’equilibrio tra melodia, interplay e libertà espressiva.
Martedì 24 giugno spazio a Spl, una nuova formazione composta da Flavio Passon (tastiere/sintetizzatori), Simone Serafini (basso/efx) e Francesco Vattovaz (batteria/drum machine).
Ogni serata sarà introdotta da brevi interventi di Flaviano Bosco: “Musiche e grandi leader africani”. L’ingresso è libero e non serve prenotare.
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