Antonia Klugmann raccoglie in tv il testimone di Cracco

Sono voci che si rincorrono, on line soprattutto, quelle che danno ormai per certa Antonia Klugmann chef friulana, stella Michelin nel suo ristorante “L’argine” a Vencò, Collio goriziano al confine con la Slovenia, come la prescelta per sostituire Carlo Cracco a “Masterchef”.
«Non glielo posso confermare - ci risponde con garbo e altrettanta fermezza - è solo una voce, hanno fatto questa ipotesi, ma io non posso confermare nulla». Per la verità “Scatti di Gusto” la dà per certa e il Corriere della Sera riferisce di un suo provino che ha avuto esiti convincenti. Immagino che la produzione abbia imposto rigide regole del silenzio…
«Non insista, la prego, davvero in questo momento non le posso confermare nulla».
Può dirmi almeno se la cosa le farebbe piacere?
«Guardi, ho detto più volte che “Masterchef” ha il gran pregio di aver avvicinato un pubblico molto vasto al mondo della cucina. Mi colpiscono soprattutto i bambini, il loro entusiasmo per questo gioco, perché alla fine non dimentichi che si tratta di un gioco. Non ho l’ostilità che hanno alcuni miei colleghi nei confronti dei media, o di trasmissioni dal successo così vasto, è un modo molto efficace di avvicinare la gente al mondo del cibo. Con numeri e risultati enormi».
Certo che il 2017 inizia bene per lei, ha incantato tutti con la sua modestia e genialità a “Identità Golose”, successi che si inseguono, stella Michelin nel 2015 appena aperto il suo ristorante a Vencò, cuoca dell’anno nel 2016, non c’è che dire, con “Masterchef” sarebbe un vero en plein.
«Che sia un buon periodo non posso negarlo. I riconoscimenti danno soddisfazione, ma la cosa che mi fa più piacere è vedere come il pubblico friulano e triestino ci segue nel Collio».
E fuori regione? Secondo lei c’è la vera percezione di quanto sia eccellente il Friuli?
«Io ho raccolto moltissimo entusiasmo per la nostra regione, molto più che in passato. Certo molto di questo entusiasmo lo riscuotono i vini, ma anche il fatto che siamo un territorio di confine, una caratteristica alla quale credo fortemente, sento molto la vicinanza con la Slovenia che è uno stimolo per proporre una territorialità unica».
Territorialità che si ritrova nei suoi piatti, cosa servite in questi giorni?
«Le racconto un piatto che abbiamo proposto per la prima volta la scorsa settimana, si tratta di raviolini dolci ripieni di noci e pane, serviti con una specie di polvere di orzo e un purè di mela. L’orzo è di Mortegliano, la territorialità è molto forte in questo piatto. Del resto mi considero figlia di un territorio attenta alla tradizione, che non rivisito, ma che recupero prima di tutto dentro di me. Ormai siamo una generazione di chef in movimento, il territorio è un luogo immaginario. Sono nipote di un ebreo, e nelle mie radici c’è anche la Puglia».
Lei quando parla è molto garbata, sarebbe un giudice davvero nuovo in un programma come “Masterchef”.
«Insiste? Guardi che ci sono varie proposte per la sostituzione di Cracco, alcune molto forti, non sono l’unica. Cosa hanno deciso, che direzione prenderà la trasmissione, è una cosa che ancora nessuno sa».
Sembra quasi un’ammissione. Del resto il confine a Nord-Est pare porti bene alla cucina al femminile: qualche settimana fa il titolo di miglior chef donna del mondo è andato a Ana Ros, sua la cucina di Hisa Franko a Caporetto, due anni prima stesso titolo mondiale alla modella italo brasiliana Helena Rizzo, che ha mosso i primi passi nella cucina di Marco Talamini, a Spilimbergo.
Quando sarà confermata Antonia Klugmann a “Masterchef”, per il Friuli non sarà una sorpresa.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto