Angela Terzani: «Trent’anni con Tiziano per il mondo»
Il ricordo del marito, giornalista e scrittore: «Ho conosciuto tante persone interessanti»

«Udine è l’immagine dell’Italia più bella. E’un luogo dove si parla di Tiziano non in modo sentimentale ma premiando le sue idee e i suoi ideali. È una città di convivenza che ogni anno con Folco e Saskia ritroviamo più aperta e ospitale. Qui c’è un’ Italia bellissima». Angela Staude Terzani ha ricambiato con queste parole il grande affetto che ieri il pubblico di vicino/lontano le ha testimoniato sotto la Loggia del Lionello partecipando alla presentazione del suo ultimo libro L’età dell’entusiasmo – La mia vita con Tiziano.
Nella conversazione condotta da Àlen Loreti, curatore delle opere di Tiziano Terzani per i “Meridiani”, l’autrice ha ripercorso le motivazioni che l’hanno portata a scrivere questa autobiografia, poggiando la narrazione su diari personali che sin da giovanissima usava tenere. Il libro ha anche l’intento di spiegare la figura di Terzani raccontandone le origini, la formazione, il grande impegno nello studio. «Mio marito riteneva che la miglior preparazione per la professione del giornalista, intesa come comprensione e diffusione di notizie su cosa accadeva nei paesi lontani dell’Asia, si basasse sulla cultura in senso ampio: conoscenza della storia, della pittura, della musica. Concetto riassunto dal proverbio orientale: Prepara la casa per l’ospite inatteso».
Per Angela Terzani scrivere è sempre stata una forma di comunicazione, di disciplina e un’occasione di riflessione sulla vita vissuta in molti paesi che non erano il suo. «Ho seguito con i bambini Tiziano nei suoi spostamenti in 30 anni di attività per sostenerlo nel raggiungimento dei suoi obiettivi, e ciò mi ha dato la possibilità di conoscere tante persone interessanti e importanti nel mondo, confrontarmi con idee e visioni che ritrovo nei miei quaderni».
La scrittura era anche un luogo nel quale ritrovarsi. «Fu a New York che Tiziano imparò il cinese e si preparò alla professione che gli avrebbe dato la possibilità di spingere lontano lo sguardo, di informarsi, di avere accesso alla conoscenza ma anche di dare voce alle minoranze e a chi come lui condivideva gli ideali marxisti di uguaglianza”. In America Terzani scrisse i primi articoli per la rivista Astrolabio, fondata da Ferruccio Parri, e maturò la convinzione, incoraggiato dalla moglie, di voler diventare giornalista. Dopo il praticantato al Giorno di Milano, diventato professionista, fu assunto dal settimanale tedesco Der Spiegel. «Un fiorentino che scriveva in inglese articoli che venivano tradotti in tedesco», ha ricordato la scrittrice. Una scelta opportuna e necessaria per un uomo che sempre nella vita fu sostenuto solo dal talento e dal suo impegno.
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