“Al mare con l’assassino”: Samuele Nava conquista il Premio Scerbanenco

L’evento a Terrazza a mare. Il racconto sarà pubblicato nella collana Giallo Mondadori. Secondo posto per Marco Azzalini, terza Laura Chiabudini. Annunciata una borsa di studio

Sara Del Sal

Samuele Nava con il racconto Al mare con l’assassino ha vinto il Premio Scerbanenco@Lignano 2023. Secondo posto per Marco Azzalini con Piccole porcherie tranquille e terza classificata Laura Chiabudini con La mano.

Suspance anche per tre finalisti che hanno saputo solo a Lignano, durante la cerimonia, il verdetto della giuria.

È stato un sabato pomeriggio dedicato al noir ma anche alla letteratura, quella che appassiona e che è senza tempo, quello che si è vissuto alla Terrazza a mare ieri. Quanto è prezioso il racconto di un autore, raccontato dalla figlia ma anche dall’occhio esperto dei suoi lettori, che sono altresì critici affermati o scrittori? Tanto.

E questo è sicuramente ciò che in molti ricorderanno con emozione, un valore aggiunto di cui hanno beneficiato i numerosissimi presenti. Cecilia Scerbanenco è molto generosa nel racconto della figura artistica del padre, di cui ha scelto di ripubblicare, proprio in concomitanza con i 120 anni dalla nascita del primo stabilimento balneare di Lignano, il romanzo Né sempre né mai ambientato nella Lignano Pineta disegnata da Marcello D’Olivo nel periodo in cui veniva costruita.

E quest’anno si festeggiano anche i 70 anni dalla nascita di Pineta, un doppio compleanno che viene celebrato offrendo a tutti di fare un tuffo nel passato, e scoprire come l’occhio attento e speciale di Giorgio Scerbanenco abbia percepito il nuovo che avanzava, in una località balneare in divenire.

Cecilia Scerbanenco, presidente della giuria insieme a Franco Forte (direttore editoriale de Il Giallo Mondadori), Luca Crovi (critico letterario e scrittore), Rosa Teruzzi (giornalista e scrittrice) e Oscar D’Agostino (responsabile settore cultura del Messaggero Veneto), hanno condiviso le loro opinioni sulla tecnica unica e irripetibile del grande autore che ha creato un genere tutto suo, a metà tra il nero e il romance.

Scerbanenco è stato quindi ricordato come grande scrittore, ma anche come profondo conoscitore della mentalità femminile, che ha approfondito negli anni di lavoro per le riviste. Si è discusso anche della differenza tra racconto e romanzo, con il contributo di Davide Damiani, uno dei vincitori delle precedenti edizioni, che ha rimarcato l’unicità di Scerbanenco e il suo speciale legame con un autore che amava andare all’ufficio 17 in spiaggia.

La giuria, di cui facevano parte Elvio Guagnini (critico letterario e docente emerito dell’Università di Trieste), Piergiorgio Nicolazzini (agente letterario) e Nicoletta Talon (bibliotecaria) si è trovata di fronte a una sessantina di racconti che dimostrano la passione per un genere non scontato e anche la voglia di cimentarsi con un autore che ha tracciato una via illuminata in un panorama molto frequentato come quello del giallo.

E le tre motivazioni, che hanno premiato i tre autori presenti aprono uno scorcio sul valore del giallo oggi. Per il vincitore si è parlato di una «storia bella e delicata eppure dura e noir fino in fondo. Personaggi interessanti e non banali».

Per il secondo classificato la giuria ha spiegato che «in una Lignano cinematografica è messa in scena una variazione dell’antica farsa delle apparenze» mentre il terzo posto è andato a un racconto in cui «un antico delitto si trasforma in un incubo, narrato con buona qualità di scrittura».

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