A Palmanova Jimmy Sax: «Show diverso con 25 musicisti»
Il musicista venerdì in piazza Grande con la Symphonic Dance Orchestra

«Spero di suscitare tante emozioni diverse, dai momenti romantici a quelli più energici o pop. Come sempre conduco gli spettatori in un bel viaggio»: il sassofono del francese Jimmy Sax è il protagonista del concerto di venerdì alle 21.30 in piazza Grande a Palmanova per “Estate di Stelle”.
Fenomeno planetario da mezzo miliardo di stream, un milione di follower, 130 mila biglietti venduti lo scorso anno, due dischi d’oro e uno di platino, Jeremy Rolland, in arte Jimmy Sax, sarà accompagnato dalla Symphonic Dance Orchestra diretta dal Maestro Vincenzo Sorrentino, virtuoso pianista, direttore artistico e autore di colonne sonore per il piccolo e grande schermo. Tutti i musicisti dell’orchestra sono di Napoli, così come il management dell’artista originario di Marsiglia, che definisce il suo team napoletano “quasi come una famiglia”.
Jimmy, cosa porta nella città patrimonio mondiale dell’umanità Unesco?
«Per chi mi ha già visto, ho costruito uno show decisamente diverso questa volta, perché non mi piace ripetermi e non voglio che chi mi segue e torna a vedermi riviva la stessa esperienza. Quindi, almeno il 40% dello spettacolo è nuovo. Tra i 25 elementi sul palco, ci sono musicisti nuovi. Il 70% della scaletta pesca dall’album del 2022 “Jimmy Live Symphonic Orchestra”».
Come ha accolto il premio “1 Million Golden Price” da YouTube?
«Sono super contento, ma il riconoscimento più appagante è quello diretto del pubblico. Per arrivare a un milione su YouTube ho lavorato duro, avevo aperto il mio canale undici anni fa. Nel periodo della pandemia so di aver contribuito, con i miei video, a far evadere molti ascoltatori da quel brutto momento, quando erano bloccati a casa, e si è creato un grosso legame tra me e loro».
La rincorsa ai numeri può essere insidiosa?
«Si tende a criticare alcuni aspetti negativi, come il fatto che la gente passa troppo tempo incollata allo smartphone… ma io non posso polemizzare, vengo dal web. Ovviamente c’è del buono e del marcio, ma non è bianco o nero, c’è una via di mezzo, bisogna trovare il giusto equilibrio. Io stesso passo un sacco di tempo sul telefonino, soprattutto quando viaggio e sono in tour, ma è normale con il lavoro che faccio».
Il disco del 2021 s’intitola “Jimmy” e si apre con la traccia omonima. È quasi un manifesto?
«Ho cominciato a vedere tanti sassofonisti che in qualche modo mi copiavano. Dove mi giravo c’era un Antonio Sax o Roberto Sax e io avevo scelto quel nome 17 anni fa. E allora in “Jimmy” mi presento, racconto quello che faccio e che sono: condivido l’amore, la passione, con onestà. Il mio interesse non è la tecnica, infatti qualche jazzista mi guarda di storto e lo posso capire».
Il suo modello?
«Maceo Parker: l’energia mi piace più della tecnica del jazz».
Cosa vi aspetta nel prossimo futuro?
«Il tour ci impegna, prima con l’orchestra e poi da solo per due mesi. Il nuovo album nel 2024, ne ho già composto metà, ci saranno ospiti internazionali e anche italiani (nell’ultimo disco avevo coinvolto l’italiana Roshelle), e a seguire un nuovo tour».
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