A nascondino tra pagine e versi: ecco le poesie di Comuzzo e Bifulco
La presentazione è prevista venerdì 24 alle 18, alla libreria Tarantola di Udine

Venerdì 24 alle 18, alla libreria Tarantola di Udine, si presenterà la raccolta di poesie Parlando su un’altalena arrugginita (Bre Edizioni, 146 pagine, 12 Euro). Già il titolo della silloge promette bene, ancora di più i due autori che giocano a nascondino tra pagine e versi. Sara Comuzzo e Antonello Bifulco sono infatti due “veterani” della forma di espressione letterale più sintetica ed emotivamente esplosiva da quando è stata inventata la scrittura (ecco, temo che non ci sia altra definizione per la poesia). Entrambi hanno infatti pubblicato diverse raccolte in solitaria negli ultimi anni, per poi convergere in un lavoro a quattro mani, come si suol dire, anche se in realtà per scrivere poesia, di solito, a due persone bastano due mani, una a testa. Per scriverla occorre una penna e un foglio, non una tastiera e uno schermo.
Quello è per i maratoneti della parola, i romanzieri, non per i centometristi della poesia, che scattano e sfrecciano tagliando il traguardo delle emozioni in pochi secondi.
È una tendenza che si sta affermando nel panorama letterario italiano, quella di pubblicare raccolte poetiche alla Beatles, quando l’accoppiata Lennon/Mccartney firmava tutte le loro canzoni. Se nel loro caso, tuttavia, era facile identificare lo stile di uno rispetto a quello dell’altro, nel caso dell’accoppiata Comuzzo/Bifulco, benché di entrambi conosca i pregressi repertori poetici, devo ammettere che questa volta mi hanno messo a dura prova.
Si parla di argomenti cari a chi sonda dentro di sé per sondare quello che c’è al di fuori di sé: il nostro rapporto col mondo e il rapporto che il mondo ha con noi. Un rapporto di reciproche aspettative e delusioni, amori e odi, amarezze e dolcezze. Ecco, tutte le loro poesie sono fatte di contrapposizioni armoniche, o perlomeno armonizzate dal loro stile, ricco di emozioni e sentimenti tradotti in immagini prima che in parole, o in parole che aprono a immagini emotive. Si cammina tra frammenti di realtà, a volte dura come la solitudine o le delusioni amorose, come su funambolici percorsi surreali, perché se non esistesse la componente irrazionale nell’uomo, quella non dedita a nessuna finalità o utilità, non ci sarebbe né l’uomo né la sua evoluzione.
Ma in tutto ciò, come si sviluppa la poetica dell’accoppiata Comuzzo/Bifulco? Chi sono Comuzzo e Bifulco al di fuori della poesia e come si relazionano le loro vite con lo scrivere? Perché scrivere in due? Per distruggere l’ego diffuso tra gli artisti e poeti di vedere la propria stella per forza illuminata? Per timidezza e quindi per nascondersi, perché la poesia è mettere a nudo pensieri ed emozioni che preferiamo censurare? Oppure perché …
Insomma, ce lo racconteranno loro. Venerdì 24 alle 18 alla Libreria Tarantola oppure quando volete tra le loro poesie. O no?
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