Un’udinese a tu per tu col premier e Gheddafi
Valentina Tropiano, 27 anni, ha partecipato con 800 ospiti selezionatissimi alla festa per il trattato Italia-Libia. La giovane racconta: "Devo ringraziare il professore Vincenzo Porcasi dell’università di Trieste per avermi dato l’opportunità di partecipare a una serata così speciale"

UDINE.
Da Udine alla corte di Gheddafi, il leader della rivoluzione libica signore per una notte a Roma. Ma quella della 27enne Valentina Tropiano non è la storia di una delle 500 hostess pagate per partecipare a una lezione sul Corano. La sua è la storia di una serata trascorsa tra i massimi esponenti della società diplomatica, finanziaria e politica italo-libica nel corso dei festeggiamenti del secondo anniversario del trattato di amicizia tra i due paesi.
Una serata trascorsa tra l’incanto delle danze berbere, le il corpo delle amazzoni libiche, la parata e il carosello dei carabinieri a cavallo, i discorsi ufficiali dei due leader. E anche i tentativi, ripetuti, e alcuni anche premiati da successo, di stringere la mano e scambiare due parole con i massimi protagonisti della serata. Valentina Tropiano, una laurea in scienze diplomatiche, sei lingue conosciute, quattro parlate perfettamente, numerose esperienze formative e di lavoro all’estero, è arrivata lunedì sera, ai festeggiamenti per il secondo anniversario del Trattato di amicizia italo-libico, quasi come una “Cenerentola”, come lei stessa ammette.
«Devo ringraziare il professore Vincenzo Porcasi dell’università di Trieste, con il quale collaboro, per avermi dato l’opportunità di partecipare a una serata così speciale». E così la giovane Valentina, che per l’occasione aveva scelto un vestito ricamato rosso-bordeaux, rigorosamente sotto al ginocchio e rigorosamente a spalle coperte (anche e soprattutto per rispetto alla religione musulmana dell’ospite), si è ritrovata nella caserma dei carabinieri “Salvo d’Acquisto”, a Tor di Quinto, tra il gotha della politica e della finanza italiana: in tutto 800 persone selezionatissime senza nessuna concessione, questa volta, al mondo dello show-business.
«Ho potuto stringere la mano - racconta la giovane udinese - e parlare un po’ con Alessandro Profumo, numero uno di Unicredit. L’anno scorso ho lavorato per loro nel settore sicurezza. E ci tenevo a conoscere direttamente il grande capo». Ma a Valentina non si è fatta sfuggire nemmeno la possibilità di salutare direttamente i due leader.
E così dopo il menù tutto tricolore, come da tradizione berlusconiana, tra insalata caprese, pennette bianco-rosse-verdi, tagliata di filetto chianina, formaggi e gelato all’italiana, la diplomatica in erba si è avvicinata al tavolo dei due ospiti. A questo punto è scattata l’operazione più difficile. Un’operazione rovinata, ma solo a metà, dal rigidissimo servizio d’ordine di Gheddafi e Berlusconi. Sfoderando un gran sorriso e anche una buona dose di giusta educazione, Valentina è riuscita per lo meno a incrociare lo sguardo e vedersi ricambiare il saluto da Gheddafi. Con il premier italiano invece è andata decisamente meglio.
«Ho potuto constatare di persona - racconta la Tropiano - quanto piaccia a Berlusconi concedersi alla gente, anche se le sue guardie del corpo cercano di “trattenerlo”. Comunque, il presidente è stato gentilissimo. Mi sono presentata e gli ho chiesto di scattare una foto insieme. Mi ha detto di sì. Il tutto con grande calma, malgrado ci fosse quasi la coda anche solo per vederlo da vicino». E malgrado anche l’ora molto tarda: lo spettacolo è durato fino alle 23.30 e la cena è iniziata dopo le 24. Ma per Valentina-Cenerentola il sogno è continuato anche dopo il classico rintocco della mezzanotte.
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