Università di Udine: alimentazione e corsi in inglese, è corsa all’immatricolazione

La corsa all’immatricolazione all’ateneo friulano è partita. Possono scegliere tra 76 corsi di laurea, di cui 37 triennali, 36 magistrali e 3 a ciclo unico, suddivisi in otto dipartimenti e la Scuola superiore. Quattro le novità: la laurea triennale a orientamento professionale in Tecniche dell’edilizia e del territorio, la laurea magistrale in Diritto per l’innovazione di imprese e pubbliche amministrazioni, le due lauree magistrali in lingua inglese Internazional marketing, management and organization e Food sciences for innovation and authenticity, quest’ultimo è un corso interateneo con Bolzano e Parma. «Si tratta – spiegano il prorettore Roberto Pinton e la delegata per i Servizi di orientamento e tutorato, Laura Rizzi – di novità pensate per rispondere alle richieste che arrivano anche dalle imprese».
Entrambe citano Tecniche dell’edilizia e del territorio, la laurea pensata con gli Ordini professionali, per i geometri e i periti edili. «È una risposta alla richiesta di lauree professionalizzanti», sottolinea il prorettore auspicando di leggere presto il decreto ministeriale. Nel frattempo, l’ateneo udinese già prevede l’attività didattica in azienda per consentire agli studenti di apprendere il saper fare che caratterizza il Friuli e i friulani. Analogo il percorso seguito per la laurea magistrale in Diritto per l’innovazione di imprese e pubbliche amministrazioni.
Potenziare l’internazionalizzazione, invece, significa puntare sui corsi di laurea interamente in lingua inglese. Se “nascono” in inglese superano i paletti posti dal Consiglio di Stato che non ammettono lingue diverse se il corso di laurea è partito in italiano. Pinton lo chiarisce prima di elencare i punti di forza del corso in Food sciences: «È stato istituito con la Libera università di Bolzano che sta realizzando un centro di ricerca agroalimentare». Stefano Cesco, il preside della facoltà di Scienze e tecnologie (la libera università di Bolzano ha mantenuto le facoltà eliminate dalla riforma Gelmini) si è laureato a Udine.
Il prorettore ricorda inoltre il centro europeo sulla sicurezza del cibo di Parma. Altrettanto impegnativo il progetto per l’istituzione del corso di laurea in International marketing management and organizazion pensato per formare specialisti del marketing e della gestione delle risorse umane delle imprese internazionali. Interamente in lingua inglese debuttano pure i corsi in Computer science e in Economics-Scienze economiche, che prevedono il doppio titolo di studio con l’Austria. Non sono gli unici: altri 10 corsi prevedono convenzioni internazionali per il rilascio del doppio titolo di studio.
La collaborazione con Trieste, invece, si concretizza in 13 corsi interateneo che si sommano a quelli istituiti con Bolzano, Padova, Parma e Verona. Si contano, inoltre, 24 corsi a numero programmato. Metà a programmazione nazionale, tra queste la triennale in Architettura e le lauree sanitarie, l’altra metà a programmazione locale. Detto tutto ciò, appare evidente che l’ateneo friulano sta potenziando le lauree magistrali. «Attraverso il piano strategico – continua Pinton –, abbiamo dato mandato ai dipartimenti di lavorare sulle magistrali per ridurre l’aspetto negativo della bassa frequenza visto che i laureati triennali vogliono spostarsi. Ma anche per dare alle magistrali un forte contenuto differenziandole dalle triennali».
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