Unesco marathon da record sfiorata quota 2 mila iscritti

CIVIDALE. Un autentico boom. Ha registrato infatti una crescita del 32,6% rispetto al 2017 la sesta edizione dell’Unesco cities marathon, disputata il 25 marzo scorso e ormai prossima a quota 2 mila adesioni: 1.960, per la precisione, gli iscritti, in rappresentanza di 16 regioni italiane, in primis (con 53 province), ma anche di ben 22 nazioni (e sul piano dell’internazionalità la palma della presenza più nutrita va a una società croata, giunta con 73 atleti).
Ma c’è di più: l’unica maratona al mondo che parte da un sito iscritto alla World heritage list, ne attraversa un secondo e arriva in un terzo rivestirà il ruolo di capofila del progetto Maratone città Unesco, nel quale sono state coinvolte appena sei città italiane.
E che città: «Le altre sono Roma, Palermo, Venezia, Verona e Firenze», ha elencato ieri con giustificato orgoglio il presidente del Comitato organizzatore della Cividale-Palmanova-Aquileia, Giuliano Gemo, precisando che per ora il piano si limita all’Italia, ma che gli obiettivi, ambiziosi, guardano all’estero.
«Questi risultati – ha aggiunto Gemo – ci gratificano e ci danno la grinta giusta per prepararci fin d’ora alla prossima Unesco cities marathon, che si disputerà domenica 31 marzo 2019».
Di notevole soddisfazione, insomma, il consuntivo dell’evento, delineato ieri in un incontro indetto proprio per tracciare un bilancio dell’esperienza e caduta, non casualmente, nella data del “recupero” dell’Unesco cities marathon education, staffetta per le scuole voluta dalla Provincia di Udine ad anticipazione della gara, ma rinviata per due volte causa maltempo.
Il terzo tentativo non è andato meglio: ancora pioggia, tant’è che gli oltre 300 studenti coinvolti sono stati dirottati nella palestra del Convitto nazionale Paolo Diacono, sede di attività sportive precedute dai discorsi istituzionali e da un “flash mob” di gruppo sulle note di Scjaraçule Maraçule.
«Davvero un orgoglio, ospitare questa bella e significativa occasione», ha commentato la rettrice del Paolo Diacono, Patrizia Pavatti, ponendo l’accento sul valore del binomio sport-cultura, cardine della maratona Unesco. Il concetto è stato ribadito dall’assessore allo sport Giuseppe Ruolo e dal suo omologo provinciale, Beppino Govetto: «Una grande festa di popolo, l’Unesco cities marathon», ha plaudito, pronosticando un futuro roseo per una manifestazione che nei suoi pochi anni di vita ha saputo accrescere via via, e sensibilmente, il proprio palinsesto e perfezionarsi sotto il profilo logistico.
«Dal punto di vista tecnico – ha confermato il segretario generale del Comitato organizzatore, Giuseppe Donno – quella del 2018 è stata l’edizione meglio riuscita. Abbiamo gettato le fondamenta a una struttura solida».
Fra gli indirizzi di saluto portati durante l’incontro anche quelli dell’assessore allo sport di Palmanova, Mario Marangone, della vicesindaco di Aquileia, Luisa Contin, e della presidentessa del Club Unesco di Udine, Renata Capria D’Aronco.
E fra il pubblico due testimonial d’eccezione: il calciatore Paolo Miano, gloria dell’Udinese, e l’azzurra Giada Andreutti, della nazionale di lancio del disco.
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