Una domenica nel pozzo e nelle cavità di Borgnano grazie alla “Seppenhofer”

CORMÒNS. Alla scoperta del pozzo di Borgnano. E' stata una domenica diversa dal solito quella appena trascorsa nella frazione cormonese: per la prima volta infatti gli speleologi del Centro Ricerche Carsiche Seppenhofer di Gorizia si sono introdotti nell’antico pozzo che si trova nella piazza principale di Borgnano per esplorare le antiche cavità esistenti. E' stato un momento nel quale c'è stata la fattiva collaborazione di diversi abitanti del borgo.

«Si sono prodigati con tutti i mezzi per aiutare gli speleologi» conferma il consigliere comunale borgnanese Marco Battistutta. Il primo sondaggio effettuato dagli speleologi aveva l'obiettivo di verificare le condizioni delle acque all’interno del pozzo per potere in seguito effettuare una visita subacquea vera e propria: gli esploratori intendevano infatti capire se vi fossero dei collegamenti sotterranei con il vicino colle di Medea, che è l’estrema propaggine del Carso goriziano emersa dopo essere passata sotto la grande copertura alluvionale isontina.

Non mancano quindi in questo tratto chiari fenomeni di tipo appunto carsico, come la cosiddetta “Basa da Volp”, una grande grotta che si apre in prossimità del paese di Borgnano ricca di storia, leggende e particolarità faunistiche che gli entomologi ritengono uniche. Senza peraltro dimenticare un’altra grotta, sempre in prossimità di Borgnano, in cui molti anni fa vennero ritrovati alcuni resti ossei di “Ursus spelaeus”, il famoso orso delle caverne. Prima di scendere nell’antico pozzo di Borgnano, il geologo Graziano Cancian, ha effettuato accurate analisi chimiche e alcuni rilievi strumentali per verificare la qualità ed il tipo di acqua presente sul fondo: i risultati sembrerebbero indicare la presenza di acque ricche di sali e con una durezza carbonatica elevatissima.

Solamente dopo queste analisi lo speleologo Stefano Rejc ha potuto scendere nel pozzo che ha una profondità complessiva di quasi 20 metri. —

M.F.

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