Udinese-Inter, tutto esaurito

Il Friuli atteso da un mese di fuoco aperto dai nerazzurri: poi Roma e Milan. Dopo aver chiuso il 2016 con 25 punti Delneri cerca di alzare l’asticella ma deve fare i conti con l’incognita Thereau
Udine 18 Dicembre 2016. Calcio Serie A. Udinese - Crotone. Foto Petrussi
Udine 18 Dicembre 2016. Calcio Serie A. Udinese - Crotone. Foto Petrussi

UDINE. Giocate 5 e 25 sulla ruota di Udine. Cinque punti (di differenza in classifica) e 25 mila spettatori oggi ai Rizzi per Udinese-Inter. Potrebbe anche venire fuori un ambo capace di premiare i bianconeri a caccia di uno scalpo nobile in un mese che li costringerà a inseguire un risultato di prestigio in casa, visto che a gennaio, al Friuli, dopo la squadra di Pioli, arriveranno Roma e Milan, non esattamente due morbide prede.

Arriva l’Inter, Delneri chiama a raccolta squadra e pubblico
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Scenario. Certo è, anche se non è il Lotto, che il calcio ha nella fortuna una componente fondamentale, tanto più nella giornata di ripresa del campionato dopo la pausa natalizia, spesso indigesta come l’ultima fetta di panettone dopo, zampone e lenticchie a volontà. Sì, i risultati a sorpresa e le partite “a rischio colpaccio”non mancano mai nel primo turno dell’anno solare, chiedere al Napoli che ha sofferto le pene dell’inferno per battere in casa con la Sampdoria.

Ma chi sta meglio tra Udinese e Inter? A prima vista i nerazzurri stanno “surfando” l’onda lunga dell’avvento di Pioli, con il quale hanno raccolto quattro vittorie, un pareggio (nel derby) e una sola sconfitta, seppur bruciante, con il Napoli, in ottica di una possibilissima rincorsa Champions. Perché è il terzo posto l’obiettivo dell’Inter. L’Udinese invece deve capire se, in striscia positiva da quattro giornate (tre vittorie e un pareggio), riuscirà ad alzare l’asticella del rendimento proprio con le avversarie di blasone.

Forma. Perché parte un passettino dietro l’Inter – un’impressione – è semplice: il suo uomo simbolo, il giocatore che Delneri ha rilanciato costruendogli attorno l’Udinese, non è al massimo. Cyril Thereau durante questa sosta di campionato ha dovuto combattere con un’infiammazione a un ginocchio che l’ha costretto a rallentare la preparazione.

Lo stesso tecnico di Aquileia ha confessato che il francese non è al top, ma è lampante che non rinuncerà a lui dal primo minuto, a costo di doverlo sostituire in corsa. Un part time che potrebbe riguardare anche Hallfredsson, vittima di un problema al collo nella gara di fine anno a Marassi. L’islandese però potrebbe partire dalla panchina per non costringere Delneri a giocare con due carte “coperte”.

Pioli invece non pare aver particolari problemi. Dovrebbe rinunciare a Banega (e non a Kondogbia) per rimettere in pista Joao Mario, ma il ritiro di Marbella potrebbe essere stato un azzardo, visto che nel giro di 24 ore è passato dai venti gradi di Marbella ai -8 della notte in Friuli, anche se oggi la temperatura dovrebbe essere sopra lo zero nel momento del calcio d’inizio, a mezzogiorno e mezza.

Scelte. Argomento già sfiorato in casa bianconera. La Zebretta d’oro Karnezis non si discute, così come la difesa in quello che è ormai l’assetto classico. Widmer a destra, Samir a sinistra, Danilo e Felipe in mezzo. Centrocampo senza Badu (in Coppa d’Africa, come pure Wague) e con Hallfredsson recuperato in extremis: per questo ai fianchi di Kums potrebbero agire Fofana e Jankto, al rientro da titolare. In attacco Zapata al centro, Thereau (fino a quando dura) a sinistra, De Paul (in vantaggio su Matos) a destra. Mine vaganti Perica, buono per l’ultima mezz’ora, ma occhio anche al brasiliano Ewandro, il gioiellino da scoprire adesso che Peñaranda ha salutato tutti per giocare (in prestito) a Malaga.

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