Udine città noiosa? Semmai brontolona

Comune, esercenti e addetti ai lavori promuovono il capoluogo dopo "la condanna" di Radio2.. «Ma manca la capacità di fare squadra. Le potenzialità sono enormi». Udine noiosa?Dite la vostra/ VOTATE
Udine 16 Luglio 2013 movida i mercoledi di via sarpi Telefoto Copyright Petrussi Foto Press /turco
Udine 16 Luglio 2013 movida i mercoledi di via sarpi Telefoto Copyright Petrussi Foto Press /turco

Udine città noiosa? «No», per gli addetti ai lavori. Certo, si potrebbe fare di più per renderla maggiormente attrattiva, ma questo non giustifica la classifica stilata da Caterpiller, programma di Radio 2 secondo cui «Il capoluogo friulano è il più noioso d’Italia, dopo Rovigo». Il programma radiofonico, però, nella sua analisi tra il serio e il faceto, ha scatenato il dibattito, in strada e sul web: ci sono troppo “brontoloni”, manca il senso di appartenenza, la capacità di fare squadra; ci sono troppi invidiosi. È stata chiamata in causa anche Gorizia che non sarebbe poi così effervescente.

Abbiamo fatto un giro per sentire gestori di locali, organizzatori di eventi, esperti “della notte”, l’assessore e un po’ di gente. «Sorrido. La classifica di Caterpiller mi fa questo effetto – dice Alessandro Venanzi, assessore al Commercio e turismo –. Vado a memoria: carnevale, UdinEuropa, notte bianca, festival degli artisti di strada, Friuli doc, Maratonina, Mercoledì dei sarpi (evento organizzato dai privati), Lov (Largo ospedale vecchio; privati), Cena in bianco (privati), Santa Caterina, Natale e capodanno. Ma ce ne sono altre: in tutto 45 manifestazioni temporanee, rispetto alle 12 del 2012. Più tutti gli eventi creati dai borghi Pracchiuso, Grazzano, Aquileia, Ginnasio vecchio, Cussignacco, Paderno, via Cussignacco. Mi pare che ci si annoia poco. E se avessimo più soldi potremmo continuare a crescere».

Radio2: Udine città noiosa, peggio di noi solo Rovigo
Udine 28 agosto 2013.Via Paolo Sarpi. Mercoledi' dei Sarpi..© Foto Petrussi Foto Press / Ferraro Simone

Fino qui la parte ufficiale che non poteva essere diversa. Così, invece, quelli “del mondo della notte”. Jojo Pasqualini: «Premetto una cosa, sono innamorato della mia città e non sono proprio d’accordo con chi sostiene che è noiosa. Forse, offre meno risorse rispetto a una grande metropoli, ma è inevitabile. Siamo gente che adora le proprie abitudini, e tra queste c’è il ritrovarsi per grandi chiaccherate e per spettegolare... Critichiamo anche la città, scoprendo solo dopo, una volta fuori, i suoi pregi.

A Udine si vive bene, è un luogo a misura d’uomo, è bella, la viabilità funziona, anche i parcheggi, e non c’è particolare delinquenza. Caratteristiche che riconoscono tutti quelli che la scoprono. Se abbiamo un difetto non è quello di essere noiosi, ma crediamo che l’erba del vicino sia sempre più verde. Chi fa è criticato; non so se per invidia, frustrazione o antagonismo. Dovremmo difendere di più le nostre risorse».

Per Alessandro Poma, altro “nigthmen” «La noia è in noi, non in Udine. C’è chi non si sa emozionare. Udine è bellissima, è piena di attrattive che devono essere valorizzate maggiormente, dagli amministratori come dagli esercenti. Ha carte da giocarsi e possono diventare vincenti se impariamo a fare squadra. Il gioco di Caterpiller resta un gioco, ma stiamo parlando di un centro che ci invidiano in molti. Non è facile accontentare tutti: ci sarà sempre quello che protesta per il rumore o per il silenzio...».

Luca Bernardis, event manager, si spinge un po’ oltre. «Stilare una classifica fra le città d’Italia non ha senso: Udine non può essere paragonata a Milano. Il confronto potrebbe reggere se parlassimo della regione: in fondo il nostro è un paese diffuso in cui ci sono molte cose che nelle metropoli sono concentrate. Detto questo non siamo certo ai margini della vita sociale, culturale e mondana».

Stefano Buso, titolare del bar Rialto, e Martin Di Bernardo, del Leon d’Oro insistono: «Si può fare di più, ma non è certo noiosa. Va promossa meglio, come per esempio in occasione del Far Est, quando si è creata una rete vincente». Andrea Benedetto di Grosmi: «Non sono di Udine, ma ci vivo da trent’anni. Qui sto benissimo e non mi annoio». Come non si annoia “mister Ceghedaggio”, Renato Pontoni: «Essere seriosi non vuol dire essere noiosi. Sappiamo divertirci, forse più degli altri».

E la gente per strada? È divisa, come il popolo del web: «Troppa gente si lamenta di tutto; dal rumore ai negozi e se fai qualcosa c’è sempre qualcuno che mette i bastoni tra le ruote. Basta uscire da Udine per capire che la vita è altrove». Oppure: «C’è chi confonde noiosa con tranquilla. Gli eventi ci sono e averne troppi finirebbe per creare noia».

Il dibattito si è scatenato anche sul profilo Facebook, “Sei di Udine se”. Abbiamo scelto i commenti di due siciliani: «Io da siciliana, dove la movida non manca, amo Udine! Non la cambierei con altre città... forse Trento e Bolzano. Qui si sta bene. É inutile negarlo». «Udine è città cimitero. Per me è come vivere in un incubo. La gente è fredda, la città è fredda, razzista. Alla prima occasione fuggiro dall’incubo». Un ultimo sguardo al sondaggio pubblicato sul sito del Messaggero Veneto: per la maggioranza «le occasioni per uscire dalla routine ci sono, ma sono spesso stoppate da chi preferisce il silenzio a un po’ di sana allegria».

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