Udine, chiuso il panificio Dubini: era stato avviato 57 anni fa

I titolari: abbiamo l’età per andare in pensione e i figli hanno scelto altre strade. Numerosi i messaggi e le attestazioni di stima da parte della clientela

UDINE. Il 2020 si è portato via un’attività storica della città. Con il primo gennaio ha chiuso i battenti il panificio Dubini di via Ermes di Colloredo, a pochi passi da piazzale Osoppo.

Enrico e Carlo ormai hanno raggiunto l’età per andare in pensione e così, seppur a malincuore, hanno deciso di chiudere. «Il panificio è stato aperto nel 1963 da nostro padre – ricorda Enrico Dubini – io ho iniziato a dare una mano quando avevo 15 anni, mio fratello qualche anno dopo di me.

Dopo oltre 50 anni di lavoro abbiamo deciso di dire basta». Il 31 dicembre è stato l’ultimo giorno per il panificio Dubini, frequentato ancora da una clientela affezionata. «Siamo stati un riferimento per questo quartiere – ammette Enrico – e dopo aver deciso di chiudere abbiamo ricevuto molte attestazioni di vicinanza da parte dei nostri clienti più affezionati. Il dispiacere è grande, ma non c’era nessuno disposto a portare avanti l’attività di famiglia. I figli hanno preso altre strade».

Anche un giovanissimo cliente ha voluto salutare con un biglietto i fratelli Dubini: «Caro signor Dubini, mi dispiace tanto che chiudete – scrive Giacomo –. Però ogni volta che mangerò pane penserò a te. Sicuramente il pane degli altri panifici non sarà uguale al vostro». Hanno visto cambiare la città e il quartiere, i fratelli Dubini: «Il lavoro è calato molto rispetto a un tempo – racconta Enrico – il pane resta un bene primario ma nel recente passato le famiglie consumavano di più, comprando maggiori quantitativi.

Poi con l’avvento dei supermercati abbiamo perso qualche cliente, ma i più affezionati sono sempre ritornati da noi. Negli anni anche i piccoli negozi di alimentari che rifornivamo hanno chiuso, ma nonostante tutto il lavoro bastava per mantenere le nostre due famiglie». Dubini ha sempre puntato su un pane realizzato in modo tradizionale, «come una volta, con lievito madre», tiene a precisare Enrico, senza il bisogno di industrializzare la produzione. «In questi decenni il pane che abbiamo venduto di più sono state le baguette stirate, ma molto successo hanno sempre riscosso anche i nostri panettoni e le colombe».

Da qualche anno sugli scaffali in legno del negozio è arrivato anche il pane di quartiere, realizzato con farina di tipo 2 coltivata in Friuli, grazie ad alcuni produttori locali che si sono uniti in consorzio.

Brillano gli occhi a Enrico Dubini quando racconta la sua vita da panettiere, a dimostrazione della passione e della dedizione messe in questo lavoro: «Dispiace chiudere la bottega – assicura – ma non potevamo fare altrimenti. Ringraziamo tutti i clienti che in questi anni ci hanno dimostrato la loro vicinanza. E voglio ringraziare anche Franca Di Giorgio, la storica commessa andata in pensione qualche anno fa, che specialmente quando sono venuti a mancare i miei genitori, ci è stata di grande aiuto».

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