Udine, addio all’imprenditore Spada: è stato il fondatore dell’agenzia di viaggi

UDINE. Remo Spada, originario di Valdobbiadene ma residente da oltre quarant’anni a Udine dove ha sviluppato la sua attività imprenditoriale e dove era ampiamente conosciuto e stimato, è scomparso improvvisamente lo scorso 27 agosto, a seguito di una malattia che nell’ultimo anno lo aveva costretto a lunghi periodi di ricovero. Avrebbe compiuto 77 anni il 15 settembre. Lascia il figlio Sergio.
A Udine nel 1986, con la moglie Cristiana, aveva fondato la Cresmed Hospital srl, azienda specializzata in forniture ospedaliere e pur «senza essere medico» – come amava sottolineare – Remo Spada ha trascorso una vita intera al servizio della medicina, divulgando e promuovendo l’innovazione nel comparto sanitario-ospedaliero.
Nel 1993, in una logica di diversificazione imprenditoriale, diede vita ad un’altra attività per la quale Spada era noto in città: l’agenzia Spada Viaggi di via Cosattini. Gestita da un valido team di collaboratori: l’agenzia è stata per Remo anche un modo per soddisfare le sue curiosità umane e intellettuali, per “onorare” il ruolo dell’individuo nel suo percorso socio-antropologico.
A testimonianza di ciò, accanto all’agenzia aveva allestito una sala espressamente dedicata ai “compagni di viaggi”, dove aveva voluto una vetrata artistica con riportate le parole che Dante, nella Divina Commedia, mette in bocca ad Ulisse: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza». Nonostante i tempi non felicissimi per il settore, la Spada Viaggi è riuscita ad affermarsi ed ampliare la sua attività con una filiale anche a Gorizia.
«Era una persona curiosa, generoso al punto di chiedere spesso ai suoi interlocutori se fossero felici», ricorda Alessandro, che con Barbara gestisce l’agenzia di via Cosattini. L’8 ottobre dello scorso anno, a Lignano, aveva ricevuto dalla Confcommercio l’Aquila d’oro ed il titolo di “Maestro del commercio”: un giusto riconoscimento per mezzo secolo di intensa e appassionata attività, proseguita ininterrottamente sino alle ultime settimane prima del decesso.
Poco amante delle apparenze, estroso nei suoi comportamenti talvolta fino a rasentare la scontrosità. Appassionato delle auto d’epoca e della gastronomia etnica, carattere indomito e a volte complicato da capire, ha sempre manifestato una ineguagliabile generosità nei confronti di chi gli stava vicino e delle iniziative sociali, culturali e benefiche, senza curarsi di avere un ritorno di immagine ma spesso restando nell’ombra, fedele al suo dettame personale di dover comunque “onorare” il proprio ruolo personale «a prescindere dai se e dai ma».
In linea con la sua personalità, ha espressamente disposto di comunicare la sua scomparsa solo a tumulazione avvenuta, dopo la cerimonia laica che si è tenuta venerdì scorso alla casa funeraria Benedetto di Tarcento. –
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