Uccellis, 3 milioni per la mensa e scoppia la bagarre in Provincia

Udine, i candidati alla presidenza Lerussi, Brini e Simeoni contestano l’ultimo atto della giunta Fontanini ma è soddisfatta la preside Burtulo: «Opera indispensabile per la nostra scuola, attesa da tempo»

UDINE. La giunta di palazzo Belgrado vara il progetto preliminare per la mensa dell’Educandato Uccellis e subito scoppia la bagarre: l’impegno di oltre 3 milioni di euro accordato ieri ricade sulle spalle dello schieramento che uscirà dalle consultazioni di aprile e avrà le mani legate dal Patto di stabilità. Per questo, gli aspiranti presidenti contrapposti all’uscente Pietro Fontanini criticano la tempistica della decisione invocando pure la par condicio.

«Impegni di questo tipo andavano presi prima oppure lasciati alla deliberazione della prossima amministrazione. È una scelta arrivata fuori tempo massimo e potrebbe pure sembrare uno spot elettorale». Protesta Massimo Brini, candidato alla presidenza di palazzo Belgrado con la lista “Un’altra Regione”. E il riferimento di Brini è alla legge sulla par condicio (28/2000), ma a stringere ancora di più le maglie della comunicazione istituzionale è la circolare regionale che parla di divieto alle «attività informative dirette volte a proporre un’immagine positiva dell’ente».

E questo è il passaggio sottolineato anche dal candidato per il Pd, Andrea Simone Lerussi, che vede nella mossa di Fontanini «il tentativo di legittimarne l’operato svolto o di enfatizzarne i meriti proprio durante la campagna elettorale». Una presa di posizione assunta pur nella condivisione dell’intervento: «Era necessario e condivisibile – dice Lerussi – e poteva essere realizzato da tempo con una diversa individuazione delle priorità».

Insomma, «un’iniziativa che lascia molti dubbi», per dirla con le parole del candidato del Front furlan, l’attuale assessore all’Edilizia privata del Comune di Povoletto, Federico Simeoni. «Meglio sarebbe stato posticipare la decisione – aggiunge – anche se a volte queste scelte devono essere prese in fretta e furia per non perdere il finanziamento».

E proprio sui «fondi regionali già vincolati» mette l’accento la dirigente dell’Uccellis nonché consigliere provinciale in quota al Pd, Letizia Burtulo: «È una decisione attesa da tempo che dà il via libera a un’opera indispensabile per la scuola».

Soddisfatto naturalmente il presidente Fontanini: «Non appena la nuova opera sarà realizzata, i ragazzi potranno effettuare la pausa pranzo in un locale annesso alla scuola in modo tale da poter pranzare in tutta tranquillità senza che i percorsi di andata e ritorno coprano l’intera ora di pausa».

Il progetto preliminare che porterà alla costruzione della mensa è stato realizzato di concerto con l’Educandato e prevede la demolizione del fabbricato costruito nell’area affacciata su via Santa Chiara. Proprio lì, al posto di palestra, lavanderia e una serie di vani tecnici, sorgerà il nuovo edificio. Due piani (di cui soltanto uno fuori terra) per un totale di circa mille metri quadrati.

Al piano interrato saranno sistemati la cucina e tutti i locali utili al servizio, mentre al piano terra saranno realizzate tre grandi sale da pranzo, gli spazi di disimpegno e i servizi igienici. Circa 3 milioni di euro il costo dell’opera che è strategica per la conclusione del lotto di lavori di messa in sicurezza dell’ex convento. Quando terminerà il cantiere del chiostro (bloccato da una diatriba legale fra l’impresa appaltatrice e la Provincia), gli spazi attualmente adibiti a mensa dovranno trasformarsi in aule per consentire il via al secondo lotto di lavori.

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