Truffa aggravata al sistema sanitario nazionale, arrestato Blasoni. L'azienda: "Non ci sono prove"

UDINE. Le Fiamme Gialle di Udine, coordinate dalla Procura della Repubblica, ha eseguito arresti, perquisizioni e sequestri nell’ambito di un procedimento in materia di spesa socio-sanitaria, ai danni dei bilanci delle Regioni Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Sicilia.
In manette è finito l'imprenditore udinese Massimo Blasoni, 54 anni, fondatore di "Sereni orizzonti", società attiva nel settore dell’assistenza per anziani, autosufficienti e non, e nella gestione di comunità terapeutiche-riabilitative per minori e adolescenti, con sedi operative non soltanto in Friuli, ma in tutto il territorio nazionale.

L'operazione è scattata all'alba di giovedì 24 ottobre. Con Blasoni a finire agli arresti altri tre dirigenti del gruppo. Per altri quattro sono stati disposti gli arresti domiciliari. La Finanza ha sequestrato beni per 10 milioni di euro.
IL COMUNICATO DI SERENI ORIZZONTI
Nel pomeriggio l'azienda Sereni Orizzonti ha diffuso un comunicato in difesa di Blasoni: "I provvedimenti giudiziari hanno colpito il vertice nonché manager e funzionari di un’azienda di primaria importanza nel suo settore, che dà lavoro a oltre 3.000 dipendenti e che fornisce servizi sanitario-assistenziali a 5.600 anziani ospitati in 80 strutture.
Il fascicolo dell’inchiesta non contiene alcuna prova documentale in relazione all’ipotesi di reato contestato e siamo certi che in sede giudiziaria verrà riconosciuta l’innocenza sia dell’azionista di riferimento Blasoni sia dei collaboratori della società".
"Quanto è avvenuto non ha peraltro interrotto in alcun modo la normale attività nella sede centrale di Udine (dove è subito ripresa dopo che la Gdf ha terminato la sua ispezione) così come in tutte le nostre strutture. Abbiamo già messo a disposizione dell’autorità giudiziaria la somma sequestrata a titolo cautelativo e confermiamo che quanto è accaduto non ha in alcun modo compromesso la solidità economico-finanziaria del gruppo, che resta in grado di adempiere a tutti i suoi impegni".
I PARTICOLARI DELL'INCHIESTA
La società, secondo gli investigatori, risulta avere percepito illecitamente contributi pubblici per un importo quantificabile in oltre 10 milioni di euro, presentando alle Aziende sanitarie rendicontazioni non veritiere in ordine agli standard quantitativi e qualitativi dei servizi assicurati nelle proprie strutture.
In particolare, le strutture operative della società, per massimizzare i profitti d’impresa, comprimevano al massimo il costo del personale di servizio impiegato ed erogavano prestazioni diverse per quantità e qualità rispetto agli standard previsti, determinando una minore assistenza ad anziani e minori, anche a rischio di pregiudicarne il benessere e la salute.
A tale scopo erano rendicontate anche maggiori ore di assistenza socio-sanitaria, considerando tra queste prestazioni anche quelle effettuate da personale privo delle necessarie qualifiche e, di fatto, impiegate solo nei servizi di pulizia e di cucina. La documentazione attestante le presenze giornaliere degli operatori assistenziali e le ore di lavoro da loro realmente prestate era sistematicamente distrutta o occultata agli organi di vigilanza.
Altre volte, prestazioni mai rese ai propri degenti erano falsamente rendicontate sulla base di fatture false emesse da professionisti compiacenti.
Le irregolarità costituiscono anche un raggiro degli ospiti privati che, a fronte delle rette di degenza pagate, hanno ottenuto prestazioni assistenziali inferiori.
Il sistema di frode è emerso grazie ad una verifica fiscale condotta dalle Fiamme gialle: i finanzieri si erano accorti di alcune criticità nella rendicontazione degli importi alle Aziende sanitarie nel comparto dell’assistenza agli ospiti delle residenze per anziani e delle comunità per minori.
Attraverso successive indagini tecniche e complessi riscontri documentali, la Finanza ha acquisito le prove delle attività realizzate e ancora in corso su più strutture operative ed individuato le responsabilità connesse alle scelte imprenditoriali del socio di maggioranza della società, il quale, pur non avendo alcun formale ruolo amministrativo, di fatto aveva escogitato ed attuava, insieme con i suoi collaboratori, una politica aziendale volta a massimizzare i profitti, consapevole di truffare le Aziende sanitarie.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Udine, Mariarosa Persico, ha disposto nove misure cautelari personali a carico dei responsabili della truffa aggravata (4 custodie cautelari in carcere, 4 arresti domiciliari e un obbligo di dimora).
E’ stato ordinato,come anticipato, anche il sequestro di beni e valori per oltre 10 milioni di euro, importo corrispondente alle risorse pubbliche illecitamente percepite.
Il procuratore della Repubblica di Udine, Antonio De Nicolo, e il sostituto procuratore, Paola De Franceschi, che hanno coordinato le indagini, hanno voluto salvaguardare, nella richiesta di adozione delle misure cautelari, la continuità dei servizi di cura e assistenza degli ospiti e i rapporti di lavoro degli addetti alle strutture.
CHI E' MASSIMO BLASONI
Imprenditore del Nordest di prima generazione: così Blasoni, sposato con due figli, si definisce in un articolo di presentazione che compare sul sito web di Sereni orizzonti.
Nel 1996 ha fondato a Udine e guida la spa che negli anni è diventata la prima azienda italiana per crescita nel settore della costruzione e gestione di Rsa (Residenze sanitario assistenziali) per anziani in larga misura non più autosufficienti.
Per approfondire l'argomento:
Nel 2019 Blasoni ha fondato “Work on time”, prima agenzia friulana per il lavoro di tipo generalista che opera con sedi in Friuli (a Udine e a Pordenone), in Veneto (a Treviso e a Padova), in Lombardia (a Sesto San Giovanni), in Piemonte (a Torino), in Puglia (a Bari) e in Sicilia (a Catania).
Blasoni è autore di numerosi articoli su temi economici pubblicati da diverse testate nazionali. Ha fondato e presiede “ImpresaLavoro”, un Centro studi che promuove il dibattito sui temi dell’economia e del lavoro.
SERENI ORIZZONTI, LA SOCIETA' AL CENTRO DELL'INCHIESTA
Il gruppo opera in tutta Italia, in Germania e in Spagna. Gestisce 5.900 posti letto e occupa quasi 3mila dipendenti (soprattutto donne) in 80 Rsa e 10 Comunità per minori, ma punta ad arrivare a complessivi 10.000 posti letto entro il 2022.
Per approfondire l'argomento:
Nel 2019 il fatturato di Sereni orizzonti (che aveva già segnato +147% nell’ultimo quadriennio) supererà per la prima volta quota 200 milioni di euro. Il gruppo sta investendo in nuove costruzioni per una spesa di quasi 280 milioni di euro nel triennio 2019-2021.
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