Tre azzanesi alla Maratona di Valencia: «Vicini a questa terra dopo la tragedia dell’alluvione»

Consuelo Tedesco, Chiara Pillon e Andrea Stefanuti hanno corso in segno di solidarietà: il ricavato dell’evento è stato devoluto per la ricostruzione

Marco Gallini
A sinistra Consuelo Tedesco, a destra Chiara Pillon
A sinistra Consuelo Tedesco, a destra Chiara Pillon

Tre runner azzanesi hanno partecipato alla maratona di Valencia: un’esperienza nel segno della solidarietà verso la città colpita, di recente, da una terribile alluvione. Consuelo Tedesco, Chiara Pillon e Andrea Stefanuti hanno scelto di essere a Valencia per partecipare all’importante evento sportivo, i cui organizzatori hanno deciso di donare il ricavato per la sistemazione dei danni provocati dalla devastante alluvione del 29 ottobre, che ha provocato oltre 200 morti.

In gara c’erano diversi italiani, ma gli unici di Azzano Decimo sono stati loro tre, anche se avrebbe dovuto partecipare pure Francesco Facca, il quale alla fine non ha corso per problemi di salute. Per quanto concerne il Friuli occidentale, c’era anche un atleta di Sacile, Jeffrey Celanti. Secondo i partecipanti, è stata un’esperienza straordinaria perché la corsa aveva una finalità benefica, tanto che gli sponsor hanno deciso di devolvere l’incasso alla riedificazione dello stadio cittadino.

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Il centro storico di Valencia è stato rifatto interamente, anche se alcune aree della provincia sono ancora in fase di ristrutturazione. «È stata una maratona molto sentita – dice Tedesco –. La partenza è stata emozionante, con gli starter che comunicavano in varie lingue. Lo slogan era “Valencia corre per Valencia”, per dimostrare quanto l’evento fosse benefico. Ho partecipato anche alla maratona di Berlino, il 29 settembre, ma l’atmosfera era molto fredda, e ho corso anche l’anno scorso a New York, dove è stata grande l’emozione con il pubblico che ti accompagnava in tutto il percorso. Il mio prossimo obiettivo è partecipare alla 6 Major Marathon. Due anni fa sono andata con Chiara e l’assessore Sandra Sist a Chicago: una bellissima esperienza. C’era tanta gente, tra cui anziani, persone in difficoltà oppure affetti da diverse patologie. Gli organizzatori hanno valorizzato tutti i corridori, hanno aspettato che arrivasse l’ultimo arrivato per consegnargli la medaglia».

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Tedesco osserva: «Ci sono tante persone come me che amano correre e ho incontrato tanti gruppi che lo fanno per combattere varie malattie, come ad esempio il diabete o il cancro».

«Sono molto soddisfatta dei risultati ottenuti alla maratona di Valencia, nonostante la mia poca preparazione atletica. Non sono nuova – commenta Pillon – alle maratone dato che prima di Valencia sono stata a New York, Firenze, Berlino e Treviso: la mia prima esperienza è stata nel 2009. Mi piace lo spirito emotivo non competitivo, amo correre perché mi piace fare sport e stare all’aria aperta. La maratona che più mi ha emozionata è stata la prima che ho fatto, a Firenze nel 2014, dove ho dato il meglio di me stessa, mentre quella con cui non mi sono trovata è stata quella di Berlino data l’atmosfera fredda».

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