Torna la febbre suina, morto un operaio

Aveva 58 anni, si è presentato al Pronto soccorso all’inizio di marzo poi è finito in coma. Altri 3 pazienti in Terapia intensiva
Di Alessandra Ceschia
20090902 - NAPOLI - CRO - INFLUENZA A: ALTRO PAZIENTE GRAVE A NAPOLI, E' IL SECONDO - Il reparto di pronto soccorso, fotografato oggi 2 settembre 2009, dell'ospedale per malattie infettive ' Cotugno' di Napoli dove e' ricoverato il paziente di 51 anni colpito da influenza. ANSA/ CIRO FUSCO/JI
20090902 - NAPOLI - CRO - INFLUENZA A: ALTRO PAZIENTE GRAVE A NAPOLI, E' IL SECONDO - Il reparto di pronto soccorso, fotografato oggi 2 settembre 2009, dell'ospedale per malattie infettive ' Cotugno' di Napoli dove e' ricoverato il paziente di 51 anni colpito da influenza. ANSA/ CIRO FUSCO/JI

A distanza di quattro anni da quando la comparsa dell’H1N1, ribattezzata “febbre suina”, ha fatto scattare l’allarme “pandemia influenzale” causando centinaia di morti e decine di migliaia di contagi al mondo, il virus torna a colpire in Friuli provocando una vittima a Udine.

Si tratta di un operaio udinese di 58 anni. Si è presentato al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Misericordia all’inizio del mese di marzo con febbre alta e problemi respiratori causati da una polmonite. «È stato ricoverato alla Clinica malattie infettive, quindi posto in isolamento respiratorio – racconta il direttore Matteo Bassetti –. Nonostante non si trattasse di un soggetto immunodepresso o a rischio e sebbene non avesse problemi di salute il quadro clinico si è andato aggravando irreversibilmente».

Ha trascorso poco meno di un mese nel reparto di terapia intensiva in coma. Non ha mai ripreso conoscenza ed è morto. «Non possiamo dire che l’H1N1 nota come “suina” sia mai stata completamente debellata - commenta Bassetti – perché di fatto non è mai scomparsa, ma ha continuato a circolare». Eppure l’anno scorso non vi sono state vittime, invece il 2013 ha visto un aumento dei casi, anche con forme molto aggressive. Oltre al decesso dell’operaio di 58 anni sono stati registrati altri tre casi gravi di H1N1, due dei quali all’ospedale di San Daniele relativi a pazienti finiti in Terapia intensiva.

Numerose le cause all’origine di una stagione influenzale che quest’anno nella nostra regione si è dimostrata particolarmente aggressiva.

«Quest’anno abbiamo visto circolare virus diversi: oltre a quello di tipo A e di tipo B, l’H1N1 ha fatto registrare un numero maggiore di casi, la copertura vaccinale, invece è scesa, anche perché per le note vicende relative al ritiro di alcuni vaccini, la campagna antinfluenzale è partita in ritardo.

Come se non bastasse, ora a preoccupare è il nuovo ceppo dell’aviaria, H7N9 che in Cina ha già provocato 27 casi di contagio e ben 8 morti.

«Inutile creare allarmismi – chiarisce subito il dottor Bassetti – innanzitutto si tratta di un virus trasmesso attraverso il contatto con animali infetti, si indaga sulla morte di due persone, padre e figlio, ma entrambi vivevano a stretto contatto con pollame e volatili. In ogni caso sia i decessi sia i contagi riguardano una situazione di commistione fra animali e uomo e situazioni igieniche che nulla hanno a che vedere con la nostra - segnala Bassetti –. Si tratta di una situazione confinata, i nostri polli, inoltre, sono controllati quindi li si può mangiare tranquillamente è comunque consigliabile effettuare accertamenti diagnostici per coloro che sono stati di recente in Cina e che hanno problemi respiratori».

Il dottor Bassetti tiene a sottolineare che «non c’è alcun allarme e nessun rischio di contagio, Auspico – aggiunge – ora che ci lasciamo alle spalle una stagione piuttosto difficile, che il ricorso alle vaccinazioni possa aumentare fra la popolazione, e non solo fra i soggetti a rischio e gli anziani, visti i costi sociali ed economici che l’epidemia influenzale comporta».

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