Tolmezzo: morto Pietro Lena, gestore della trattoria Da Maria

Con la moglie avviò il locale con sala da ballo a Fusea. Fu anche postino, vicepresidente del Fusca e arbitro di calcio

TOLMEZZO. Addio allo storico gestore della trattoria bar Da Maria a Fusea: Pietro Lena si è spento a 81 anni, a causa del sommarsi di problemi di salute. La sua è stata una vita al servizio del paese prima come postino, tanto che tutti lo chiamavano “il puestin”, poi con l’attività di ristorazione assieme alla moglie Maria. La coppia gestì anche una sala da ballo. Lena fu anche vicepresidente del Fusca e arbitrio di calcio.

Lascia la moglie e le figlie Anna Maria e Rina. I funerali saranno celebrati oggi alle 15 nella chiesa di Fusea, frazione tolmezzina dove è nato e vissuto.

A soli cinque anni lo scoppio di un ordigno bellico gli provocò danni permanenti e Lena seppe forgiarsi anche nelle difficoltà, realizzarsi nel lavoro e crearsi una famiglia unita. Mite, laborioso, mai una parola di troppo, era una persona concreta che sapeva stare con la gente.

Da ragazzo aveva lavorato alla Lamborghini Ski e poi come postino. La moglie Maria da giovane gestiva a Fusea la piccola osteria Stella alpina. Fu là che lui le chiese di sposarlo. Negli anni Ottanta acquistarono l’immobile ex Coopca in paese e vi avviarono la trattoria bar da Maria, dal nome di lei, cuoca abilissima sulle specialità carniche, tra cui i cjarsons.

Nello stesso edificio aprirono per anni una sala da ballo molto frequentata. Oggi a condurre la trattoria è la figlia Anna Maria, che valorizza i genuini segreti culinari di famiglia. Il locale è sempre stato punto di riferimento e ritrovo per il paese e oggi è l’unico rimasto tra Fusea, Cazzaso e Cazzaso Nuova.

Lena aveva la passione per il lavoro e per il suo stavolo in Curiedi, che da solo aveva ristrutturato, facendone un “gioiellino”. Lì il 27 settembre la sua famiglia aveva organizzato una festa a sorpresa per i 50 anni di matrimonio tra lui e Maria, un momento di grande gioia.

La nipote Mery rammenta il nonno e i suoi silenziosi insegnamenti: «Lui faceva le cose stando zitto e tu capivi di dover imparare. Senza “tantas comedias”, come diceva lui. Ci ha insegnato – racconta la nipote – a essere molto umili, ad aiutare gli altri, a focalizzarci sull’essenziale tenendo lontani malizia e pettegolezzo. Insegnamenti importante specie oggi, che si è un po’ perso il valore del lavoro. Ci ha insegnato che le cose bisogna guadagnarsele, non si deve sprecare niente, neanche fiato per dire cose che non servono.

E a mantenere la famiglia molto unita. Ci ha insegnato il valore e anche la bellezza dei sacrifici per godersi la vita sulle cose buone».

Roberto Busolini, presidente della Consulta frazionale di Fusea, ricorda Lena “il puestin”: «Non consegnava mai la posta e basta, l’accompagnava sempre con una parola di saluto, di attenzione. E poi – aggiunge Busolini – anche gestendo il locale con la moglie è sempre stato molto disponibile. È una grande perdita, se ne va un uomo che lascia un segno in paese». L’assessore Michele Mizzaro esprime a nome del Comune profondo cordoglio per la perdita di Lena.


 

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