Tasi, imprese e bassi redditi non la pagano

San Vito, rimangono invariate Imu, Irpef e imposta sui rifiuti. Previsto un gettito di 1 milione e mezzo
Di Andrea Sartori

SAN VITO. Sono finalmente note, le aliquote della Tassa sui servizi indivisibili (Tasi) e le relative detrazioni a San Vito. I dettagli sulla fiscalità locale erano particolarmente attesi, dopo le critiche della Cisl di Pordenone, oltre a quelle, scontate, dell’opposizione.

Il sindaco Antonio Di Bisceglie e la sua maggioranza rispondono con dati certi, ovvero con un’aliquota inferiore a quella ipotizzata dal sindacato. Lo stesso primo cittadino aveva, in sostanza, indicato come fosse bene non parlare troppo presto, ovvero che le ipotesi presentate all’incontro interlocutorio col sindacato erano, per l’appunto, delle idee ancora da ufficializzare. Il tutto, confermando misure che guardano alla crescita e all’occupazione, come il taglio della tassa per le attività economiche. Ebbene, l’aliquota sulla prima casa sarà del 2,5 per mille, non del 3,3 come annunciato dalla Cisl (che chiedeva, al di là delle forti perplessità espresse, di abbassare questa aliquota, che altrimenti sarebbe stata la più alta in provincia). In rapporto alla seconda casa, si pagherà l’1,5 per mille.

Il sindaco spiega la filosofia alla base delle scelte e tutte le detrazioni. «La proposta poggia su tre criteri – specifica Di Bisceglie –. Sulla base di quello dell’equità, saranno esentati tutti i redditi Isee fino a 15 mila euro. Tra l’altro, fino a questa soglia Isee ci saranno esenzioni anche per mensa e trasporto scolastico: per chi usufruisce di questi due servizi ci sarà un risparmio da 80 a 100 euro al mese. In base al criterio di favorire la crescita e l’occupazione, saranno esentate tutte le attività economiche – conferma il primo cittadino –: industria, agricoltura, artigianato, commercio e servizi. In base al criterio della solidarietà, per tutte le famiglie ci sarà una detrazione pari a 35 euro per ogni figlio a carico (secondo la disciplina Irpef, ovvero per ogni figlio che non abbia redditi superiori a 2.840 euro ed età fino a 26 anni). Coniugando solidarietà ed equità, prevediamo la detrazione di 50 euro per una rendita catastale della casa fino a 360 euro. Da 15 a 20 mila euro di Isee saranno tolti 100 euro: un’agevolazione non cumulabile con quella sulla rendita catastale».

Si prevede che entro novembre arriverà nelle case, dal municipio, il modulo F24 già compilato per pagare la Tasi: «E’ una misura di attenzione nei confronti dei contribuenti», osserva il sindaco, che aggiunge che per loro è anche «una forma di risparmio indiretto», evitando in tal modo Caf o commercialisti per capire quanto si deve pagare. Dalla Tasi si prevede un gettito di un milione e mezzo, che il Comune dovrà “girare” allo Stato, al posto, in sostanza, della vecchia Imu sulla prima casa. «Il Comune – ricorda Di Bisceglie – è stato il primo in provincia a rinviare il primo acconto: si pagherà in un’unica soluzione entro il 16 dicembre. Le fonti governative dicono già di voler superare la Tasi, modulandola diversamente. Ad ogni modo, per ora abbiamo dovuto procedere con le simulazioni in modo “artigianale”: non abbiamo avuto la possibilità di avere dati che ci confortassero in modo scientifico, in futuro andranno messi a disposizione per operare in modo più equo possibile».

Appello, quello per una banca dati per decidere le tasse su una base di stime puntuali, che pare rivolto in particolare all’Inps. Non è stato possibile, dunque, definire con esattezza quanto la “famiglia tipo” sanvitese andrà a pagare.

Invariate le altre tasse: Imu per la seconda casa a 7,6 per mille, addizionale Irpef al 4 per mille (esenzione fino a 10 mila euro di reddito) e, sui rifiuti, la nuova Tari non prevede aumenti rispetto alla Tares.

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