Stati generali della Cultura in 94 rispondono all’appello

Le associazioni promuovono l’iniziativa ma chiedono maggiore attenzione: dai tavoli di settore al taglio della burocrazia passando dal sostegno logistico
Bumbaca Gorizia 06.12.2018 Stati generali della cultura © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 06.12.2018 Stati generali della cultura © Fotografia di Pierluigi Bumbaca



Convocati per le 16.30 di ieri, al teatro Verdi, quando gli Stati generali della Cultura cominciano sono circa le 17.10. Un gran numero di rappresentanti di associazioni varie si registra nel foyer del teatro: in tutto, sono 94 quelle che accolgono l’appello del Comune, che, in totale, ne aveva convocate 205. In 17 chiedono di intervenire. In totale, in platea i presenti sono poco meno di 200.

Ci sono curiosità, aspettative, speranze. «Cerchiamo possibilità di collaborazione – afferma, per esempio, Roberto Montanari di Assoeventi –. Gorizia può essere un polo di attrazione per quanto riguarda la musica: negli anni Sessanta in regione era considerata una Liverpool». Per Franco Spanò di Prologo “da parte del Comune mancano progetti a lungo termine per le associazioni»: «Ci vorrebbero tavoli di confronto settoriali. Gli Stati Generali sono un’iniziativa comunque positiva». «Non vorrei sembrare banale ma cosa manca alle associazioni è molto semplice: mancano i finanziamenti – dice Roberto Piaggio, del Cta –. La burocrazia è sempre più complessa. E poi c’è da fare i conti con la riforma del terzo settore. Gli Stati Generali sono un momento importante per creare un coordinamento. A Gorizia la vita culturale è molto attiva e conoscere le linee programmatiche del Comune è molto importante». Iniziativa positiva anche per Pio Baissero: «Un coordinamento è certamente opportuno – dice il direttore dell’Accademia Europeista –. Purtroppo, in città noto molti ambienti vuoti, inutilizzati, che potrebbero essere valide sedi per le realtà culturali». Gli fanno eco Stefano Crismani e Margherita Pettarin Andretti dell’associazione Tenerife: «Ci vorrebbero spazi adeguati. Noi, ad esempio, per fare le prove dei nostri spettacoli, ci troviamo in case private».

Ancora, ma, ovviamente, non tutti si possono citare, Lorenzo Bregant di Creactivity dice di essere curioso di ascoltare ma anche di capire come da parte del Comune vengono distribuiti i fondi: se in base al progetto, al numero degli iscritti, a quanto hanno fatto in passato «o secondo altri criteri». Insomma, c’è, al Verdi, un universo composito che, a vario titolo, fa cultura. Il censimento del Comune renderà possibile un maggiore coordinamento. Vengono poi delineati i criteri con cui il Comune, dal 2019, darà i contributi: la nuova scadenza per presentare le domande sarà quella del 31 gennaio. È Ziberna ad aprire l’incontro introdotto da Patrizia Artico. Quindi, a prender la parola è l’assessore Fabrizio Oreti. Per la Regione Elena Mengotti illustra le opportunità offerte dai fondi europei. Le risorse a disposizione dei Comuni per sostenere le associazioni non possono infatti bastare. Specie se di associazioni ce ne sono tante, come a Gorizia. –



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