«Sindaco diffamato», il Comune parte civile

PALMANOVA. Sindaco e Comune di Palmanova intendono costituirsi parte civile nel processo per la vicenda di diffamazione, tramite Facebook, che aveva colpito, all’inizio di due anni fa, il primo cittadino.
Due i procedimenti in piedi nei confronti di sei persone, per quattro delle quali il tribunale di riferimento è quello di Udine, per le altre due quello di Gorizia. I fatti risalgono al primo gennaio 2012 quando Francesco Martines fu attaccato sul social network per un comportamento che avrebbe avuto all’ospedale di Palmanova. Il sindaco, facendo valere la sua posizione, avrebbe bypassato la coda al pronto soccorso per farsi medicare un dito. Il racconto si era diffuso rapidamente in rete, suscitando ampia indignazione e commenti molto pesanti.
Da qui la querela. Spiega, infatti, Martines che quel giorno era effettivamente andato in ospedale e si era qualificato come sindaco, ma perché come sindaco stava agendo, chiamato dai Carabinieri e dalla segreteria del Centro di Salute Mentale a recarsi con urgenza in pronto soccorso per firmare un Tso, autorizzando il ricovero urgente di una persona presso il Csm. Insomma, nessun abuso di potere, ma l’espletamento di un atto urgente per il quale necessita la firma del sindaco. Immediata, quindi, la decisione di sporgere querela per diffamazione nei confronti delle persone coinvolte.
La posizione di alcune di loro è stata stralciata nel corso delle indagini, per sei, invece, vi è stato il rinvio a giudizio. Inizialmente il sindaco, difeso dall’avvocato Giorgio Caruso, aveva sporto querela in veste personale. Ora, invece. la decisione di procedere in modo diverso, costituendosi parte civile come sindaco e come amministrazione. L’avvocato Caruso, pur non essendo formalmente incompatibili la sua posizione di avvocato e quella di consigliere comunale, ha ritenuto più opportuno non occuparsi direttamente della causa. E l’incarico è stato affidato, con delibera di Giunta, all’avvocato Monica Catalfamo.
«Sto studiando – afferma il legale - il fascicolo. E non escludo che vi possa essere la contestazione di un’ulteriore aggravante. Infatti l’articolo sulla diffamazione prevede alcune aggravanti già contestate (la circostanza che sia attribuito un determinato episodio, il fatto che l’offesa sia recata con un “mezzo di pubblicità”), ma anche un altro aspetto non ancora pienamente considerato: il fatto che l’offesa è arrecata a un rappresentante di una parte politico-amministrativa».
La costituzione del Comune e dell’Amministrazione come parte civile avverrà durante l’udienza, nel tribunale di Udine, il 16 settembre.
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