Sì del Governo alle deroghe chieste dal Veneto ma i centri estivi non partono: il testo dell'accordo

"L'accordo tra Regioni e governo è stato raggiunto". A dare l'annuncio, poco dopo le 21, il governatore del Veneto, Luca Zaia. È stato accettato, quindi, il documento d'intesa approvato dalle Regioni nel tardo pomeriggio e sottoposto all'attenzione del premier Conte e dei ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza in videoconferenza. Manca ancora, però, l'approvazione del consiglio dei ministri. "C'è stata - ha detto il presidente del Consiglio - una poderosa collaborazione tra le istituzioni".
Durante la videoconferenza sono state quindi stabilite le linee per le riaperture della Fase due da lunedì 18 maggio. Un lungo percorso iniziato questa mattina con un primo incontro tra governo e Regioni e, poi, il consiglio dei ministri più volte sospeso. Si è discusso prevalentemente dei protocolli Inail sulla sicurezza.
Il governo, spiega il presidente dell'Emilia Romagna, Bonaccini, stabilirà l'apertura già preannunciata di alcune attività (servizi alla persona, vendite al dettaglio) e saranno le Regioni a stabilire quali altre attività aprire a partire dal nuovo provvedimento, sulla base dei dati tecnici quotidianamente raccolti, sulla base di protocolli regionali discendenti da linee guida nazionali omogenee e condivise. "L'obiettivo - sottolinea Bonaccini - e' quello di dare certezza agli operatori e ai consumatori, assicurando allo stesso tempo un'applicazione il piu' possibile omogenea su tutto il territorio nazionale".
Tra le proposte inserite nell'accordo e accolte da Conte, quella di fare indossare le mascherine ai clienti dei ristoranti ogni volta che non si è seduti al tavolo. E poi, igienizzanti per la mani e mascherine ai camerieri, consumazioni al banco solo se è possibile la distanza di un metro. Non saranno consentiti buffet.
Per quanto riguarda le spiagge, anche quelle libere, si prevede un metro la distanza tra le persone (come nei ristoranti). Saranno vietati i giochi e gli sport di gruppo (niente beach volley, quindi),
No ai centri estivi
Asili e centri estivi non possono riaprire i battenti per accogliere i bambini da 0 a 14 anni dal 18 maggio. Se ne riparla più avanti, dal 3 giugno se non dal 10 o il 17 quando calerà il sipario sull’anno scolastico ufficiale. La sfida lanciata da Luca Zaia non è stata accolta dal governo che nel consiglio dei ministri ha deciso di stralciare il tema “centri estivi” dal decreto legge che assegna alle Regioni i poteri di adottare con flessibilità le linee guida nazionali dell’Inail.
La doccia fredda è arrivata alle 22, quando ormai a Venezia pensavano di aver tagliato il traguardo. Il no irremovibile della ministra Azzolina è stato sostenuto da tutti gli esponenti 5 stelle, convinti che ci voglia un provvedimento ad hoc condiviso dal comitato scientifico di Speranza. Prima va elaborato il protocollo, poi suddivise le risorse già indicate in 150 milioni dal premier Conte per i centri estivi. La fretta del Veneto è stata però bocciata.
Qui le linee guida specifiche per
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