Sfida per il municipio: il duello diventa social

PORDENONE. La tazza con lo Skyline (il “profilo”) di Pordenone «per bere un caffè se vincerete e dovrete iniziare a lavorare oppure una camomilla se perderete». Alessandro Da Re, amministratore di Sei di Pordenone se, apre con il sorriso la diretta Facebook con i due candidati sindaco, chiarendo regole e modalità.
Un confronto interamente social, ma in un luogo importante per la progettazione del futuro di Pordenone (il polo Young a Villa Cattaneo), in cui i candidati ripercorrono tutti i temi più importanti della campagna elettorale e si fanno i complimenti a vicenda.
Anche i momenti di asprezza precedenti – per esempio su Ponte Meduna – vengono lasciati alle spalle durante la diretta. Anzi, sulla riqualificazione del ponte sul Meduna, entrambi esprimono l’impegno a completarlo entro il mandato.
Dopo una presentazione di loro stessi i candidati devono raccontare chi è l’altro secondo loro e lo fanno, sorprendendosi a vicenda, evidenziando le reciproche qualità.
Giust: «Ciriani è una persona che ho conosciuto in questi mesi, un appassionato di politica. E’ evidente che abbiamo due impostazioni diverse però ho apprezzato lo stile del contraddittorio, perché poi c’è sempre stato spazio per la stretta di mano».
Ciriani: «Io Daniela Giust non la conoscevo. Ho trovato una persona amabile, gentile, corretta. Ragionevole, competente e capace: ho cercato di metterla ko, non ci sono riuscito».
E poi via le ricette su quale ruolo avrà Pordenone, cosa intendono fare nei primi cento giorni, quali politiche per centro storico, quartieri, mobilità, ambiente, come si porranno sui temi quali musica e rumore, cultura ed eventi.
Diverse le posizioni e le idee, ma anche i punti di convergenza: come la volontà valorizzare la cultura come volano per l’economia e dare un ruolo e più servizi ai quartieri.
Anche la domanda del pubblico scelta da Da Re (e mandata da Eliana Riccardi) spiazza i candidati e ruba loro un sorriso, nel segno di una distensione quasi confidenziale: «Se non fosse lei il candidato chi avrebbe candidato?».
Daniela Giust non svela nomi ma dice che avrebbe optato per «una giovane donna» con l’idea di creare già una generazione futura. Ciriani, pur non scegliendo un nome, chiarisce che «se fosse stato candidato Paolo Rossi dal centrodestra o dal centrosinistra» non si sarebbe canidato, ribadisce che sarà l’ultima esperienza politica ed evidenzia che non è facile trovare persone disponibili a candidarsi per un impegno a tempo pieno.
Ecco perché il compito della nuova amminisitrazioone sarà anche quello di appassionare più persone alla politica.
Cosa accadrà lunedì se saranno eletti? Giust per prima cosa incontrerà i dipendenti «che hanno dimostrato grande competenza in questi anni».
Nel cambio della guardia «Li incontrerò per chiedere loro la massima collaborazione». E poi subito un tavolo permanente con le categorie economiche sul lavoro «che sarà la priorità». In contemporanea, «altro incontro con la scuola e i dirigenti scolastici».
Ciriani per prima cosa, come ha detto in più occasioni, chiamerà il vicegovernatore Sergio Bolzonello per ragionare su cosa fare assieme per la città.
In secondo luogo «istituirò la commissione sul nuovo ospedale», si occuperà dei profughi lavorando a una struttura di prima accoglienza – «anche se sono contrario al fatto che l’hub sia in città» – e poi all’opera per creare «la società unica dei rifiuti».
Il clima è così amichevole che anche alla domanda – di Daniela Gai – su quella che è la priorità espressa dai cittadini incontrati in questi mesi, entrambi hanno una certezza: «Le persone hanno voglia di essere ascoltate».
Da entrambi, quindi, l’impegno a non chiudersi nel palazzo ma a dialogare con le persone e tornare da loro anche dopo la campagna elettorale. Un impegno che fa ben sperare per il futuro di Pordenone, chiunque sarà il sindaco scelto dai pordenonesi.
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