Servitù militari, divampa la protesta di cittadini e sindaci della Carnia

Oggi, martedì 14 marzo, sit-in di fronte al poligono militare di Rivoli Bianchi: presenti duecento persone e nove primi cittadini
Tolmezzo 14 Marzo 2017 betania protesta Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo
Tolmezzo 14 Marzo 2017 betania protesta Copyright Petrussi Foto Press Turco Massimo

TOLMEZZO. Si è svolta di fronte al poligono militare dei Rivoli Bianchi, di buon mattino (prima dell'inizio delle operazioni di inertizzazione di bombe rinvenute altrove), una prima protesta di cittadini (circa 200) e nove sindaci per chiedere la cancellazione di tutte le servitù militari in Carnia.

Seguiranno altre manifestazioni e partirà, ha anticipato il sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, un iter formale in questo senso.

Il sit-in è nato negli ultimi giorni, dopo l'annuncio di operazioni (confermate formalmente con apposita ordinanza solo venerdì dal prefetto) relative a ordigni rinvenuti a Gemona, Codroipo e Tarcento tra il 2015 e il 2016 e che vengono trattati ai Rivoli Bianchi in questi giorni.

Servitù militari, la protesta della Carnia

I giorni per le operazioni, ha comunicato l'Esercito, sono stati ridotti da quattro a tre (il numero di ordigni rimarrà invece lo stesso), per ridurre i disagi alla popolazione.

La protesta è proseguita fino alle 9.30, anziché fino alle 9, su richiesta del sindaco di Ampezzo, Michele Benedetti, che ha espresso tutta l'esasperazione di un territorio che, «nonostante un'ultima guerra così lontana nel tempo, fa ancora i conti con servitù sempre più disagevoli».

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