Scomparse a 4 anni: la cronaca delle ricerche e dei soccorsi per le gemelline di Tarcento

Oltre trecento i soccorritori. Le piccole sono state individuate tra Flaipano e Vedronza. I carabinieri avevano fatto controlli anche in alcune case. Impiegati i cani specializzati nel trovare le persone e un elicottero con visione notturna
Tarcento 25 Aprile 2018. Le Bimbe perse nel bosco con i genitori ed il cane nella frazione di Stella. Foto Petrussi
Tarcento 25 Aprile 2018. Le Bimbe perse nel bosco con i genitori ed il cane nella frazione di Stella. Foto Petrussi

Si sono perse nel bosco, ma in tasca purtroppo le gemelline Adele ed Elisabetta, quattro anni soltanto, non avevano i sassolini bianchi di Pollicino per poter tornare a casa.


E così per loro, nella notte tra martedì 24 e mercoledì 25 aprile, si sono mobilitate centinaia di persone giunte da tutto il Friuli. E un paese intero, Tarcento, ha saputo far sentire a mamma Sara e a papà Alex Micco il suo sostegno, il suo cuore.
 




 


Non solo: tutte gli operatori dell’emergenza hanno messo in campo le forze migliori: non solo il loro impegno (uno di loro è stato anche colto da malore poco dopo aver trovato le bambine), ma anche cani specializzati nella ricerca degli scomparsi e numerosi mezzi, tra cui un elicottero dell’esercito dotato di visione notturna (un AH-129D decollato da Casarsa).
 



A Stella di Tarcento uomini e donne, con pile e candele, avevano imboccato strade e sentieri alla ricerca delle bambine che si erano allontanate con i loro cani – un pitbull e un pincher – intorno alle 18.45.


Vigili del fuoco (in particolare le squadre di Gemona e Cividale), volontari del Soccorso alpino (in tutto una settantina giunti dalle stazioni di Forni Avoltri, Forni di Sopra, Moggio Udinese, Cave del Predil, Udine, Trieste, Valcellina, Maniago e Pordenone), la Protezione civile, i carabinieri, la polizia, la guardia di finanza, operatori della Croce rossa e medici si sono concentrati sulle zone più lontane e impervie.





 


C’erano anche gli speleologi che erano stati incaricati di effettuare sopralluoghi nelle cavità naturali presenti nella zona. In tutto, secondo stime degli stessi soccorritori, circa trecento persone (poco più di cento “professionisti” e oltre duecento cittadini).



Le ricerche si sono rivelate fin da subito particolarmente complesse. Nella zona, infatti, non c’era alcuna copertura telefonica, anche le comunicazioni via radio erano difficoltose e questo, come spiega il portavoce del Cnsas Fvg Melania Lunazzi, ha comportato tutta una serie di complicazioni nel coordinamento stesso delle operazioni. È stato di grande aiuto anche uno speciale software cartografico di ultima generazione.



Non solo ricognizioni nei boschi, ma anche controlli in alcune case: non sapendo né perché, né come erano sparite le due sorelline, i carabinieri di Cividale, nelle prime ore, non hanno potuto escludere alcuna ipotesi, nemmeno quella relativa alla possibilità che le piccole potessero essere state aggredite da qualche animale, avvicinate da qualcuno o potessero essersi fatte male in qualche altro modo.



 


Per fortuna ciò non è accaduto. Le piccole a un certo punto si sono sedute tra gli alberi, con la loro cagnolina Margot e hanno semplicemente atteso che arrivasse qualcuno mentre si faceva sempre più freddo e la temperatura era scesa a circa dodici gradi.


Nel pattugliamento delle zona boschive è stato impegnato anche uno zio delle bambine, poliziotto in servizio a Trieste. Tutti gli accertamenti investigativi sono stati effettuati dai militari della Compagnia di Cividale, guidata dal maggiore Gabriele Passarotto e disposti dal sostituto procuratore Andrea Gondolo: entrambi ieri notte hanno raggiunto i luoghi delle ricerche.



In serata c’era stata la segnalazione di un residente nella zona di Flaipano che aveva riferito di aver visto i due cani. Successivamente, nel cuore della notte, tre volontari, Alexei Coianiz, Francesco Michelizza e Silvio Cargnelutti, hanno sentito la voce delle gemelline che per la prima volta, verso l’1.15, hanno risposto ai loro richiami.
 



Le gemelline sono state individuate a circa seicento metri di altitudine, in un’area scoscesa tra Flaipano e Vedronza, lontano da una pista forestale, a oltre due chilometri a nord rispetto alla loro abitazione che si trova nella frazione di Stella, a una ventina di minuti di strada da Tarcento.



Verso l’1.30 è “esplosa” la buona notizia: la gioia in quel momento si è portata finalmente via quasi sei ore di tormento, di pianti, di speranze e di preghiere.


«Le hanno trovate, le hanno trovate, hanno fame e un po’ freddo, ma stanno bene» erano le parole che tutti ripetevano. Tarcento, a quel punto, era in festa. Sorrisi, sospiri, un pensiero affettuoso per le piccole e per i genitori.


Ci è voluto un po’ di tempo, considerando l’oscurità e i terreni scoscesi, prima di riuscire a portare in salvo le piccole. Tutte le operazioni si sono concluse verso le quattro.


Solo qualche giorno fa, sabato 21 aprile, un episodio simile avvenuto a migliaia di chilometri, in Australia, ha commosso il web. Un cane di nome Max è stato nominato dalla polizia del Queensland “agente ad honorem”per essere stato accanto a una bambina di tre anni che si era persa nel bosco nelle vicinanze di Warwick.


Aurora era sparita verso le 15 di venerdì ed è stata trovata solo la mattina successiva, sabato. Max, un vecchio cane sordo e quasi cieco di 17 anni, le era rimasto accanto per tutta la notte e poi aveva condotto la nonna (che stava partecipando alle ricerche assieme a più di cento uomini) sino dalla nipotina che si era allontanata di circa due chilometri.

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