Schianto in autostrada, muore Giorgio Barzan

Aveva 53 anni. A Sacile era contitolare di un’azienda di macchine per il legno. La sua Mercedes 280 ha sfondato il guardrail, finendo nella scarpata

STANGHELLA. Il lungo rettilineo che porta verso Rovigo, l’improvvisa fuoriuscita a destra, l’impatto con il guard-rail, quindi il volo sulla scarpata che costeggia la carreggiata. È questa la tragica sequenza che ha spezzato la vita a Giorgio Barzan, 53 anni, noto imprenditore, residente a Caneva, contitolare con il fratello Mauro di un’azienda di Sacile.

L’uomo è deceduto ieri pomeriggio lungo l’A13 Padova-Bologna: attorno alle 15.30, la sua Mercedes 280 è uscita di strada all’altezza del chilometro 79, nel territorio comunale di Stanghella, fra Monselice e Boara. Il pordenonese, al volante della sua potente Mercedes grigia metalizzata, stava procedendo in direzione del Polesine, da Padova verso Bologna, quando, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il controllo del mezzo. Barzan, nativo di Fontanafredda ma da tempo residente a Caneva, è uscito di strada in pieno rettilineo, nel punto i cui la A13 attraversa Stanghella.

Ad altissima velocità, la sua Mercedes ha centrato in pieno il guard-rail che delimita il lato destro della carreggiata, sfondandolo. Divelta la struttura, l’automobile ha concluso la sua folle corsa dentro alla contigua scarpata.

L’auto si è letteralmente conficcata nel terreno del campo che corre lungo l’autostrada, trasformando l’abitacolo della vettura in una prigione di lamiere. Barzan è morto praticamente sul colpo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Este e Padova (questi ultimi con un’autogrù per recuperare la Mercedes), gli agenti della Polstrada di Rovigo e i sanitari del 118, oltre al personale della Direzione terzo Tronco di Bologna. Da Padova è decollato anche l’elisoccorso, giungendo tempestivamente sul luogo dell’incidente. Ma non c’è stato nulla da fare.

«Uno splendido timoniere alla guida dell’azienda familiare»
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Recuperare la carcassa dell’auto e la salma dell’automobilista è stato complesso tanto quando identificare la vittima: l’uomo, per motivi ancora non chiari, custodiva nella vettura vari documenti e tutti con diverse identità. Nel devastante impatto dell’incidente la fotografia della carta d’identità si era danneggiata: per questo le forze dell’ordine hanno impiegato alcune ore per riuscire a identificare con sicurezza la vittima del terribile schianto. Le forze dell’ordine non escludono che la causa dell’incidente possa essere un malore o un colpo di sonno. Lo testimonierebbero la mancanza di frenate in prossimità dell’uscita di strada e l’assenza anche della minima reazione da parte dell’automobilista prima della tragedia: se fosse stato cosciente, probabilmente avrebbe cercato di sterzare o reagire.

Mentre venivano effettuate le operazioni di recupero del mezzo e di pulizia, lungo l’A13 si sono formati quattro chilometri di coda in direzione Bologna. L’autostrada, però, non è stata chiusa al traffico, anche se la Polstrada ha imposto la percorrenza del tratto lungo una sola corsia, segnalando con un cordone di sicurezza di fumogeni il punto dell’impatto. I rallentamenti e disagi lungo la A13 sono terminati attorno alle 18.

Barzan era un imprenditore noto nel Pordenonese. Era titolare della Barzan Macchine srl, azienda leader nel settore delle macchine per il legno, gestita da quasi tre decenni assieme al fratello. Sposato e padre di cinque figli, faceva parte del Rotary Club di Sacile, di cui era stato anche vicepresidente. Era inoltre componente attivo di numerose associazioni di volontariato. Proprio nel punto in chi ha perso la vita Barzan, nel luglio 2010 era già morto un altro automobilista: Antonio Donato, imprenditore edile di Crotone, era uscito di strada mentre era al volante del suo furgone.

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