Santarossa, esame del concordato

Oggi l’udienza in tribunale. Ore d’attesa per i ventotto dipendenti

È atteso per oggi il verdetto sulla Santarossa components di Villanova di Prata: alle 11, in tribunale a Pordenone, è fissata l’udienza per il concordato.

L’azienda, che a gennaio ha licenziato 68 su 96 addetti, aveva tempo sino al primo aprile per presentare in tribunale proposta e piano di concordato, ma ha poi optato per la proroga di un mese. A seguire l’iter è Mauro Moras, con studio a Pordenone, che è stato nominato commissario. Il giudice delegato è Roberta Bolzoni.

Come emerso da un primo esame del bilancio 2016 effettuato dal commissario, il passivo supera i 20 milioni. Lo stabilimento di Villanova, comunque, non è stato chiuso in seguito ai licenziamenti: ci sono 28 maestranze che continuano a operare per realizzare una linea di prodotti per San Giacomo di Cecchini di Pasiano, azienda fondata cinquant’anni fa da Gabrielle Piovesana e da tempo cliente di Santarossa. Una realtà che potrebbe rappresentare un’ancora di salvezza per il sito di Villanova: è stato redatto infatti un accordo che prevede l’impegno all’affitto di un ramo d’azienda da parte della San Giacomo.

Un’intesa messa a punto con le organizzazioni sindacali di Cisl e Cgil. San Giacomo è un’impresa prestigiosa, che ha saputo cogliere nella crisi del settore un’opportunità per crescere.

In dieci anni il fatturato è quasi triplicato e gli addetti sono cresciuti di oltre 50 unità. San Giacomo, tra l’altro, gestisce sito e dipendenti come un nucleo familiare. Quella odierna è una giornata di attesa anche per le ex maestranze.

Gli ultimi mesi sono stati di tensione, considerato che la Santarossa ha in poco tempo perso importanti pezzi anche sul fronte dell’organico: soltanto tra novembre e dicembre hanno lasciato l’azienda 150 dipendenti.

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