Renè e la sua passione per viaggi e motori

Due anni fa aveva coronato un sogno: comprare la Kawasaki. Gran lavoratore, da poco aveva vinto il concorso per la Net

GONARS. I motori erano la sua passione, gli è sempre piaciuto guidare. E poi, amava i camion: fu il suo primo giocattolo e ci salì la prima volta quando cominciò a lavorare nei trasporti. Erano rossi. Rossi come la sua Kawasaki che sabato sera è scivolata sull’asfalto. Vivace, solare e allegro. Sempre pronto allo scherzo, un po’ testardo e con un cuore grande. Per chi lo ha conosciuto, René Cerato era così.

Da un paio d’anni abitava a Gonars assieme alla mamma Adele, dopo un periodo in cui aveva vissuto a Castions di Strada. Lì, René aveva frequentato le scuole elementari e medie, ma poi aveva deciso di non proseguire gli studi, preferendo proiettarsi nel mondo del lavoro per affermare il forte desiderio d’indipendenza.

«Non stava mai fermo, era un po’ spericolato, ma come lo sono tutti i bambini vivaci di quell’età – è il ricordo della cugina –. Lui era sempre alla scoperta del mondo». Così, spinto dalla sua innata passione per l’avventura e l’esplorazione, si dedicava ai viaggi e, appena poteva, organizzava le sue vacanze soprattutto nelle Americhe. Panama, Costa Rica e Nicaragua erano state le sue ultime mete, anche se il suo sogno era il Sud America. Viaggiava con poco, si adattava e si accontentava sempre, aveva voglia di scoprire nuovi paesaggi.

Gran lavoratore e con un senso del dovere per il quale spesso veniva elogiato, René fino all’anno scorso, dopo una lunga esperienza come autotrasportatore, aveva lavorato a Lignano per la Mtf, l’impresa che si occupa della raccolta rifiuti nella città balneare e solo un mese e mezzo fa aveva iniziato il nuovo impiego, sempre nello stesso settore, a Udine, dopo aver vinto il concorso per la Net.

Era felice e sabato, nella sua giornata libera, aveva preso la moto ed era andato a farsi un giro per godersi la bella giornata di sole. Prima, però, era andato a pesca. Da quando era piccolo si divertiva a pescare le trote nel lago, un hobby che ancora lo appassionava, tanto che “staccava” dal turno di notte e si rilassava qualche ora in compagnia delle sue canne da pesca. Aveva una grande manualità e adorava i bambini, ma anche gli animali.

«Voleva sempre avere ragione – lo ricorda un’amica – ma era sincero, buono e tanto altruista». Era puntiglioso, provocava scherzosamente, ma poi a vincere erano la sua sensibilità e la sincerità, con un sorriso si faceva sempre perdonare. La passione per le due ruote l’aveva ereditata dal papà Paolo e già da ragazzino si divertiva con le moto da cross.

Poi, due anni fa, aveva deciso di regalarsi una Kawasaki: era uno dei suoi sogni e la teneva sempre a lucido, non aveva nemmeno un graffio. Il senso della famiglia, lo stretto legame con la mamma Adele, sempre al suo fianco, il valore dell’amicizia. René aveva tanti amici, ma pochi erano quelli veri. Come Antonella, Martino, ma soprattutto Daniele, scomparso anche lui lo scorso anno. Mancherà lo sguardo vispo di quei due occhioni azzurri, così curiosi e sinceri. Mancheranno l’allegria, gli scherzi e quel cuore grande che solo nelle persone più generose si può riconoscere.

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