Quindicenne fa riaffiorare la storia di Sant’Antonio di Porcia

Anche Sant'Antonio ha la sua storia. Il quartiere di Porcia, che di fatto si è sviluppato solo negli ultimi decenni, in realtà mette le sue radici molto lontano.
A raccontare questo lungo percorso, con aneddoti che prima erano sconosciuti, ci ha pensato un ragazzo di 15 anni, Alberto Verardo che ha deciso di fare qualcosa per il suo paese. Così ha presentato il frutto del suo lavoro davanti a oltre 100 persone, insieme alla professoressa Bigatton, sua ex insegnante. Presente anche l'assessore alla Cultura del Comune di Porcia, Roberto Calabretto, che ha commentato: «È un'iniziativa che dà vita a questo quartiere, e che cambia il modo di vedere, perché prima era considerato anonimo e senza storia». Così ha iniziato il lavoro di ricerca sul campo, intervistando i residenti che si sono insediati per primi a Sant'Antonio, che è diventato quartiere a partire dal 1971 con la costruzione della chiesa parrocchiale, e poi con un grande lavoro di ricerca. Il libro è stato stampato con il sostegno del Comune in 200 copie, disponibili gratuitamente per la cittadinanza.
Daniele Boltin
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