Quando finisce la pandemia in Fvg? Ecco come viene calcolata la data "zero contagi" dalla fondazione Gimbe e dall'Osservatorio nazionale della salute

La nostra regione vanta la miglior performance contagi per abitanti di tutto il Nord. Le prime saranno Basilicata e Umbria il 21 aprile, seguite da tutto il Sud Italia. Per il Lazio la previsione è del 12 maggio. Veneto e Piemonte il 21. Emilia Romagna e Toscana non ne usciranno "prima della fine di maggio". Il calcolo dell'Osservatorio nazionale della salute non tiene però conto dell'allentamento del lockdown

UDINE. I numeri difficilmente mentono. Certo, vanno interpretati e non possono essere utilizzati arbitrariamente, ma quando tutti viaggiano nella medesima direzione allora le statistiche più che una serie di indizi cominciano a trasformarsi in vere e proprie prove di trend e tendenze anche a supporto delle scelte politiche.



Se, infatti, da una parte troviamo gli indicatori dell’Istituto superiore di sanità che descrivono il Friuli Venezia Giulia come la regione del Nord con il più basso tasso di contagi e di decessi – in proporzione al numero di abitanti - e quelli dell’Ispi disegnano invece un tasso di occupazione tendenziale delle Terapie intensive che si aggira attorno al 30% ed è anche in questo caso il migliore del Settentrione, a dare manforte a questa tendenza ci ha pensato pure

Il gruppo di lavoro che, da inizio pandemia, studia e monitora l’andamento della lotta al coronavirus regione per regione, infatti, ha certificato, come detto, l’ottima performance del Friuli Venezia Giulia nel corso dell’ultima settimana. Nel periodo considerato – da domenica 12 aprile a domenica 19 –, nel dettaglio, la regione è stata quella in cui si è registrato il minor numero di nuovi casi di contagio, sempre rispetto agli abitanti, e, soprattutto, quella in cui i positivi sono cresciuti meno in tutto l’arco settentrionale.

L’evidenza è figlia del grafico elaborato dal dottor Nino Cartabellotta in cui si rivela come, se la regione attualmente messa meglio in Italia è l’Umbria, il Friuli Venezia Giulia viaggia con dati incoraggianti visto che registra meno di 300 casi per 100 mila abitanti e un incremento dei nuovi contagiati inferiore al 15%.

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Nello schema grafico tracciato da Cartabellotta, la regione è l’unica del Nord a finire nel quadrante “verde”, cioè quello con la migliore performance assieme a Sicilia, Campania, Calabria, Sardegna, Molise, Basilicata e, come detto, Umbria, tutti territori in cui il virus ha avuto un’incidenza decisamente minore rispetto al settentrione e si è manifestato più tardi. Nella zona “rossa”, quella cioè con il trend peggiore, finiscono invece Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Provincia di Trento con Veneto, Provincia di Bolzano e Lombardia che segnano, invece, dati in prospettiva leggermente migliori. Quelli del Friuli Venezia Giulia, dunque, sono numeri importanti e che – fanno sapere da Palazzo – potranno pesare anche in vista della “fase 2”.



L’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, coordinato da Walter Ricciardi, direttore, ordinario di
Igiene all’università Cattolica e consulente del Governo, ha pubblicato la mappa divisa per regione su quando, nei diversi territori, si arriverà, secondo i calcoli dello stesso organismo, allo stop ai nuovi contagi. Le prime a farcela dovrebbero essere Basilicata e Umbria oggi, seguite da tutto il sud Italia. Veneto e Piemonte il 21 maggio, Emilia Romagna e Toscana non ne usciranno prima della fine di maggio e il Friuli Venezia Giulia il 19 del prossimo mese. Attenzione, però, perché il calcolo non tiene conto dell’allentamento del lockdown dal 4 maggio.

 

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