Quando finisce la pandemia in Fvg? Ecco come viene calcolata la data "zero contagi" dalla fondazione Gimbe e dall'Osservatorio nazionale della salute

UDINE. I numeri difficilmente mentono. Certo, vanno interpretati e non possono essere utilizzati arbitrariamente, ma quando tutti viaggiano nella medesima direzione allora le statistiche più che una serie di indizi cominciano a trasformarsi in vere e proprie prove di trend e tendenze anche a supporto delle scelte politiche.
Il gruppo di lavoro che, da inizio pandemia, studia e monitora l’andamento della lotta al coronavirus regione per regione, infatti, ha certificato, come detto, l’ottima performance del Friuli Venezia Giulia nel corso dell’ultima settimana. Nel periodo considerato – da domenica 12 aprile a domenica 19 –, nel dettaglio, la regione è stata quella in cui si è registrato il minor numero di nuovi casi di contagio, sempre rispetto agli abitanti, e, soprattutto, quella in cui i positivi sono cresciuti meno in tutto l’arco settentrionale.
L’evidenza è figlia del grafico elaborato dal dottor Nino Cartabellotta in cui si rivela come, se la regione attualmente messa meglio in Italia è l’Umbria, il Friuli Venezia Giulia viaggia con dati incoraggianti visto che registra meno di 300 casi per 100 mila abitanti e un incremento dei nuovi contagiati inferiore al 15%.
Nello schema grafico tracciato da Cartabellotta, la regione è l’unica del Nord a finire nel quadrante “verde”, cioè quello con la migliore performance assieme a Sicilia, Campania, Calabria, Sardegna, Molise, Basilicata e, come detto, Umbria, tutti territori in cui il virus ha avuto un’incidenza decisamente minore rispetto al settentrione e si è manifestato più tardi. Nella zona “rossa”, quella cioè con il trend peggiore, finiscono invece Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Provincia di Trento con Veneto, Provincia di Bolzano e Lombardia che segnano, invece, dati in prospettiva leggermente migliori. Quelli del Friuli Venezia Giulia, dunque, sono numeri importanti e che – fanno sapere da Palazzo – potranno pesare anche in vista della “fase 2”.
L’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, coordinato da Walter Ricciardi, direttore, ordinario di
Igiene all’università Cattolica e consulente del Governo, ha pubblicato la mappa divisa per regione su quando, nei diversi territori, si arriverà, secondo i calcoli dello stesso organismo, allo stop ai nuovi contagi. Le prime a farcela dovrebbero essere Basilicata e Umbria oggi, seguite da tutto il sud Italia. Veneto e Piemonte il 21 maggio, Emilia Romagna e Toscana non ne usciranno prima della fine di maggio e il Friuli Venezia Giulia il 19 del prossimo mese. Attenzione, però, perché il calcolo non tiene conto dell’allentamento del lockdown dal 4 maggio.
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