Protezione civile regionale, mezzo milione per i danni delle piogge del 5 e 6 maggio in Friuli
Stanziati 501 mila euro per consentire ai Comuni colpiti «di intervenire con urgenza sul ripristino della viabilità, a tutela della pubblica incolumità e della continuità dei servizi essenziali». L’ondata di maltempo aveva colpito in particolare i territori di Arta Terme, Resia, Ampezzo, Taipana, Faedis e Socchieve e diverse aree del Pordenonese

«Con un impegno immediato della Protezione civile regionale, mettiamo a disposizione 501 mila euro per consentire ai Comuni colpiti di intervenire con somma urgenza sul ripristino della viabilità, a tutela della pubblica incolumità e della continuità dei servizi essenziali».
Lo ha annunciato l'assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, illustrando lo stanziamento deliberato con cui far fronte ai danni causati dal maltempo che ha interessato il territorio udinese tra il 5 e 6 maggio scorsi.
Il sistema depressionario, che in quei giorni ha investito il Friuli Venezia Giulia, ha colpito con particolare intensità i Comuni di Arta Terme, Resia, Ampezzo, Taipana, Faedis e Socchieve e diverse aree del Pordenonese, con rovesci temporaleschi, raffiche di vento e precipitazioni persistenti. Ne sono derivate numerose criticità idrogeologiche che hanno interessato in modo significativo la viabilità, soprattutto in corrispondenza delle frazioni montane.
Secondo le ricognizioni effettuate dai tecnici della Protezione civile, si sono verificati smottamenti, cadute massi e frane in punti nevralgici della rete stradale. In alcuni casi il dissesto ha colpito direttamente la carreggiata, determinando gravi rischi per il transito e rendendo necessario un intervento urgente.
Tra le situazioni più critiche, due frane ad Arta Terme si sono riversate sulla sede stradale che porta verso Lovea e Plan di Coces; a Resia, la caduta di massi ha coinvolto la viabilità per Sella Carnizza; ad Ampezzo si è verificata una frana in via Cleva e una caduta massi sulla strada per Passo Pura. Problematiche simili sono state rilevate anche a Taipana (località Cornappo e Monteaperta), a Faedis (tra Campeglio e Colloredo di Soffumbergo) e a Socchieve, dove i massi hanno raggiunto alcune abitazioni.
«In considerazione della fragilità geologica dei versanti e della frequenza delle precipitazioni primaverili - ha spiegato l'assessore Riccardi - è indispensabile intervenire con tempestività per evitare un aggravamento dei fenomeni franosi e per garantire la sicurezza dei cittadini. Le risorse stanziate consentiranno agli enti locali di attuare le prime opere di messa in sicurezza e di ripristino della viabilità».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto