Prestiti garantiti da 25 mila euro, migliaia le richieste: ecco chi li può ottenere

Sostenuta la domanda da parte dei piccoli imprenditori in diversi istituti del Fvg. Credifriuli conta di erogare il denaro in settimana, Civibank si concentra sui mutui
Un'impiegata ad uno sportello bancario in una foto d'archivio. ANSA / ALESSIA PARADISI
Un'impiegata ad uno sportello bancario in una foto d'archivio. ANSA / ALESSIA PARADISI

Prestiti garantiti, migliaia di richieste nelle banche

UDINE. La voglia di ripartire delle Pmi regionali è forte e gli istituti di credito, (oltre ai colossi Unicredit e Intesa), quelli più radicati sul territorio, si attrezzano per dare loro un supporto. CrediFriuli ha già trovato le prime risposte alle richieste di finanziamenti, con garanzia al 100 per cento del Fondo centrale di garanzia (per un massimo di 25 mila euro ciascuna).

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Le richieste sono state presentate giovedì 16 e, già venerdì 17, ne sono state inviate oltre 100, ma ieri il numero complessivo è salito a 500 domande, quali manifestazioni d’interesse per l’accesso ai prestiti. CrediFriuli ha avviato la procedura prevista, grazie a una approfondita e diffusa conoscenza dei processi del Fondo di garanzia, da parte di tutta la sua rete di sportelli (30 in regione) e della struttura di sede le quali, per il tramite del service di Iccrea, stanno agendo con rapidità ed efficacia.

Anche le adesioni alle richieste di moratoria stanno procedendo velocemente. CrediFriuli ha già concesso moratorie alle imprese per oltre 170 milioni di euro di impieghi, ma quello che è ancora più importante è già stato dato avvio alle moratorie a favore di lavoratori dipendenti, liberi professionisti o lavoratori autonomi, artigiani,

commercianti e coltivatori diretti a valere sul Fondo di solidarietà prima casa gestito da Consap (Fondo Gasparrini).

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Anche gli altri istituti di credito sono attivi su questo fronte. Agli sportelli di FriuAdria il numero delle richieste di prestiti da 25 mila euro sono oltre 1000 in regione, altrettante in Veneto. Si tratta di piccole e medie aziende, in particolare del segmento affari.

Per l’erogazione ci vorrà qualche giorno. A Civibank affermano che c’è stata richiesta, ma non una corsa. Il grosso del lavoro è sulla moratoria dei mutui, sulle rate (sia aziende che privati), questa è l’emergenza più reale in questo momento, secondo l’osservatorio della Popolare cividalese.

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Dal quartier generale di Intesa Sanpaolo segnalano che le procedure si stanno svolgendo con ordine e i tempi sono veloci. Al momento i riscontri, da parte della clientela, sono positivi in merito alla semplicità e velocità con la quale è possibile richiedere e sottoporre online la propria domanda. Finora a livello nazionale le richeste ufficiali sono già più di mille, ma le manifestazioni di interesse sono 100 mila».

La Bcc Pordenonese e Monsile, a oggi, ha in lavorazione una cinquantina di richieste di prestiti alle imprese fino a 25 mila euro garantiti dallo Stato, e conta di “processarle” e soddisfarle tutte entro questa settimana. In proposito il direttore generale di Bcc Pordenonese e Monsile Gianfranco Pilosio ha detto.

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«Oltre all’erogazione dei prestiti garantiti dallo Stato, Bcc Pordenonese e Monsile si sta muovendo per fornire ulteriori misure di supporto alle imprese in un’ottica di medio-lungo periodo. In particolare, stiamo predisponendo tutti gli strumenti necessari per l’anticipazione dei trattamenti di Cassa integrazione alle imprese, che poi verseranno le risorse direttamente ai dipendenti, e per la rimodulazione delle scadenze di eventuali pagamenti non ricevuti».

Per quanto riguarda le altre Bcc della galassia Iccrea (oltrea a Credifriuli e Pordenonese, ci sono anche Banca di Udine e Bcc di Staranzano-Villesse) c’è da segnalare Banca di Udine che ha 350 domande, mentre Staranzano ne ha in lavorazione un centinaio.

In totale dunque, comprese Credifriuli e Pordenonese, sono più di un migliaio le richieste che sono state avanzate per questo tipo di finanziamento che potrebbe rappresentare una boccata di ossigeno per tanti piccoli imprenditori, che si sono ritrovati con le attività chiuse da un giorno all’altro e senza prospettive di ripartenza, almeno per il momento. —

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